lunes, 25 de julio de 2016



utilità

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jueves, 7 de julio de 2016


SONO si ! Io SONO


"....fatti dimostrano che il corpo, i sentimenti, la mente sono strumenti di esperienza, di percezione e azione, strumenti mutevoli ed impermanenti. Invece l'Io è essenzialmente diverso: è semplice, immutabile, cosciente di sé. L'esperienza dell'Io può essere formulata nel modo seguente "Io sono un Io, un Centro di pura coscienza". Affermare questo con convinzione non significa che si sia raggiunta l'esperienza dell'Io, l'auto-identificazione, ma è la via che vi conduce ed è il mezzo per dominare le nostre attività psichiche. La coscienza dell'Io, l'auto-coscienza, è quello che distingue l'uomo dall'animale. Gli animali hanno sensazioni fisiche, hanno emozioni, dimostrano anche un'attività mentale elementare, ma non risulta che abbiano auto-coscienza. Invece l'uomo ha una coscienza di sé, talvolta vaga ed incerta, talvolta acuta e separativa (egocentrismo e può arrivare ad avere la coscienza dell'Io puro, libero da ogni identificazione. Ora descriverò l'Esercizio di disidentificazione e di auto-identificazione. E' utile farlo la mattina, prima di cominciare la nostra vita attiva. Dovremmo "rientrare in noi stessi". Riflettiamo sul profondo significato di questa espressione "rientrare in se stessi"; generalmente noi viviamo "al di fuori" del nostro vero essere; distratti da innumerevoli sensazioni, impressioni, preoccupazioni, ricordi del passato, progetti per il futuro, siamo "discentrati", ignari e obliosi di quello che siamo in realtà. Per alcuni è più facile fare l'esercizio in gruppo, per l'aiuto che vien dato da chi lo descrive; per altri invece può essere più difficile per il senso della presenta degli altri.



Il primo stadio consiste nello star seduti in posizione comoda, abolendo ogni tensione muscolare e nervosa; a ciò giova una precedente pratica dell'esercizio di rilassamento. E' opportuno tenere la colonna vertebrale diritta, la testa lievemente abbassata, chiudere gli occhi; poi fare alcune respirazioni profonde, lente, regolari.


RIPETI A VOLTE ALTA:
"Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo". Il mio corpo può trovarsi in differenti condizioni di salute o di malattia, può essere riposato o stanco, ma questo non ha nulla a che fare con Me, con il mio vero Io. Il mio corpo è un prezioso strumento di esperienza e di azione nel mondo esterno, ma è soltanto uno strumento; lo tratto bene, cerco di tenerlo in buona salute, ma non è me stesso. Io ho un corpo, ma io non sono il mio corpo".

Affermiamo con convinzione: "Io ho emozioni, ma io non sono le mie emozioni. Queste sono diverse, mutevoli, contrastanti, mentre io rimango sempre io, me stesso, nell'avvicendarsi della speranza e dello scoraggiamento, della gioia e del dolore, dell'irritazione e della calma. Io posso osservare, comprendere e giudicare le mie emozioni, divenir sempre più capace di dominarle, dirigerle, utilizzarle". - "Io ho emozioni, ma Io non sono le mie emozioni.


"Io ho desideri, ma non sono i miei desideri. Anche i desideri sono mutevoli, contrastanti, sono un avvicendarsi di attrazioni e ripulsioni. Vi sono in me desideri, ma non sono me".


"Io ho una mente, ma non sono la mia mente. Essa può essere più o meno sviluppata ed attiva; è indisciplinata, ma poco a poco posso dominarla e dirigerla. E' un organo di conoscenza, sia del mondo esterno sia del mondo interno, manon è me stesso. Io ho una mente, ma non sono la mia mente".


Tutto ciò è la preparazione alla fase finale positiva, l'affermazione e l'esperienza dell'auto-coscienza: "Sono convinta e affermo che io sono un Centro di pura consapevolezza, di pura auto-coscienza; sono un Centro di volontà, capace di dominare, dirigere, usare tutte le mie funzioni psichiche ed il mio corpo. "IO SONO". Soffermiamoci su questa affermazione, cercando di sentirla, di realizzare questa pura coscienza di essere questo elemento stabile, immutabile, saldo come una roccia in mezzo all'agitarsi delle onde del divenire a tutti gli altri livelli. "IO SONO"

byAssaggioli

martes, 5 de julio de 2016



DISEGNARE con la parte destra del CERVELLO                                                                                    by  Betty Edwards


"Disegnare con la parte destra del cervello" è un libro che si propone di insegnare a disegnare utilizzando un approccio didattico che mira a far scoprire le proprie risorse creative (ovvero la sorgente stessa da cui dovrebbe nascere la capacita/possibilità di disegnare).

Il lavoro di Betty Edwards si basa sulle teorie della specializzazione emisferica del cervello, sostenute principalmente dalle ricerche svolte negli anni '50 e '6O da Sperry e dai suoi allievi Michael Gazzaniga, Jerre Levy, Colwyn Trevarthen, Robert Nebes, e altri.

Secondo questo approccio teorico «(...) entrambi gli emisferi svolgono funzioni cognitive superiori ma ciascuno è specializzato in diverse e assai complesse modalità di pensiero, tra loro complementari.»

Le funzioni dell'emisfero sinistro sarebbero principalmente di tipo verbale, analitico e razionale, mentre quelle dell'emisfero destro sarebbero non-verbali, sintetiche, analogiche e intuitive.

Si potrebbe in qualche modo dire che il nostro cervello è "doppio" e ciascuna metà ha un proprio modo di apprendimento e di percezione della realtà esterna. Ognuno di noi ha, per così dire, due menti, due coscienze, mediate e integrate da un cordone di fibre nervose che si trova tra i due emisferi.

Si è potuto verificare che i due emisferi collaborano in diversi modi. A volte essi cooperano con ciascuna metà, contribuendo alle sue specifiche capacità e assumendo quella parte del compito che meglio si addice al suo modo di elaborazione delle informazioni. A volte invece, i due emisferi operano singolarmente, vale a dire che uno di essi è attivo e 1'altro è più o meno inattivo. Sembra anche che i due emisferi possano entrare in un conflitto tra loro, per cui una delle metà cerca di fare ciò che l'altra "sa" di poter fare meglio.»

Si è potuto rilevare che, tra i due emisferi, quello che tende a predominare è 1'emisfero sinistro. Ciò è anche dovuto al fatto che la nostra cultura valorizza in particolar modo le caratteristiche di quest'ultimo, a discapito di quelle "destre" Le funzioni dell'emisfero destro sono: funzioni intuitive, soggettive, relazionali, globali, libere dal concetto di tempo. Questi sono aspetti poco apprezzati dalla nostra cultura, e vengono associati alla mano sinistra e al concetto di debolezza. Basti pensare a come il sistema educativo, nei nostri paesi, sia tutto impostato sullo sviluppo dell'emisfero verbale, razionale e temporale, a quasi totale discapito dell'emisfero cerebrale destro. L'insegnamento avviene per gradi, i ragazzi imparano per fasi progressive, secondo uno schema lineare. Le materie principali appartengono alla sfera verbale e a quella numerica: lettura, scrittura, aritmetica. Si seguono degli orari. I ragazzi siedono in file. Si fanno domande e si danno risposte. All'emisfero destro non si insegna quasi nulla. Certo, esistono l'insegnamento artistico e le applicazioni tecniche, e oggi i programmi secolastici comprendono anche l'educazione musicale, ma in nessuna scuola si svolgono corsi di immaginazione, di visualizzazione, di tecniche di percezione spaziale, di creatività come materia autonoma, di intuizione o di inventiva.»

Le ricerche scientifiche sulle funzioni cerebrali e sull'elaborazione dei dati visivi hanno dimostrato che la capacità di disegnare dipende dalla possibilità di accedere all'emisfero destro, "disattivando" in certa misura quello sinistro. Betty Edwards parte esattamente da questo punto per l'elaborazione del proprio metodo di insegnamento.

Secondo l'autrice, se il disegnare dipende dall'emisfero destro, ciò significa automaticamente che tutti disponiamo delle potenzialità necessarie per farlo.

Non tutti noi, però, siamo capaci di utilizzare tali potenzialità, sia perché non siamo mai stati "educati" a farlo, sia perchè semplicemente non ne abbiamo l'abitudine.

Di fatto, la maggior parte degli adulti, nel mondo occidentale, non supera mai di molto il livello artistico raggiunto verso i nove o dieci anni. Questa è l'età che corrisponde alla crisi dello sviluppo delle capacità artistiche nel bambino: «Lo sviluppo delle capacità artistiche del bambino avviene parallelamente alla maturazione del cervello. Nella primissima infanzia i due emisferi non sono specializzati in funzioni differenziate. Il processo di lateralizzazione - cioè l'affermarsi di specifiche funzioni nell'una o nell'altra metà del cervello - avviene per gradi nel corso della fanciullezza insieme all'aqcuisizione del linguaggio e a quella dei simboli, che costituiscono l'arte del bambino.

Questo processo si completa in genere attorno all'età di dieci anni, e questo momento coincide con il sorgere dei conflitti nell'espressione artistica, dovuti al sopravvento del sistema simbolico sulle funzioni percettive, i quali interferiscono con le capacità di disegnare in modo preciso ciò che si vede. Si potrebbe ipotizzare che la conflittualità sia dovuta al fatto che il bambino usa la parte "sbagliata" del cervello - quella sinistra - per eseguire un compito che meglio si addice alla parte destra. Forse il problema sta nel fatto che a quell'età non si riesce a escogitare un modo proprio per accedere all'emisfero destro, che attorno ai dieci anni è già specializzato nella funzione del disegno. Inoltre, verso il decimo anno l'emisfero sinistro ha già consolidato la sua posizione dominante, così nomi e simboli si impongono a scapito della percezione spaziale e globale, complicando ulteriormente le cose.»

Ciò che più spesso accade quando un adulto medio si propone di disegnare, è che il suo emisfero sinistro pretende di svolgere il compito, pur non possedendo gli strumenti adeguati per farlo. Esso impedisce all'emisfero destro di entrare in azione, sostituendo la possibilità di vedere in modo analogico, intuitivo, concreto e globale ciò che si deve disegnare, con simboli precostituiti e rudimentali.

Il primo passo da fare sarebbe dunque quello di eseguire un esame retrospettivo delle proprie espressioni artistiche da bambini, in modo da poter ripercorrere il costruirsi del proprio sistema di simboli artistici, e, in un secondo momento, accantonarlo. L'autrice accompagna il lettore in questo processo, in modo da consentire il progredire verso un livello più adulto di espressione artistica, facendo affidamento sull'emisfero cerebrale appropriato, cioè quello destro. È di fondamentale importanza, inoltre, imparare ad accedere autonomamente e con fluidità alle modalità dell'emisfero destro, in modo da poterne fare uso al momento di disegnare. È questo uno degli scopi principali di questo libro, che per tre quarti propone una serie di esercizi e strategie per "ingannare" l'emisfero sinistro, tendenzialmente dominante, e permettere a quello destro di "dirigere le operazioni". Nel momento in cui ciò accade, il soggetto entra in uno stato di coscienza diverso da quello abituale, caratterizzato, tra 1'altro, da un modo distinto di vedere le cose e da una percezione dilatata del tempo.

Imparando a riconoscere questo stato si riuscirà gradualmente anche ad evocarlo quando necessario. «(...) gli esercizi che troverete in questo libro hanno lo scopo di aiutarvi a compiere quel passaggio mentale, con due vantaggi: il primo, quello di entrare in contatto, mediante un atto di volontà cosciente, con la metà destra del vostro cervello, sperimentando un nuovo tipo di coscienza che potremmo definire lievemente alterata; il secondo, quello di vedere le cose in un modo diverso. Solo sviluppando queste due capacità imparerete a disegnare. Molti artisti hanno detto di vedere le cose in modo diverso mentre disegnano, e hanno spesso accennato al fatto che l'essere concentrati su un disegno altera un poco il loro stato di coscienza. Quel particolare stato soggettivo viene spesso definito come un sentirsi trasportare un "sentirsi tutt'uno con il disegno" e contemporaneamente ci si accorge di percepire una serie di relazioni che di solito non si è in grado di cogliere. Non ci si accorge del trascorrere del tempo, e il mondo delle parole si ritrae dalla coscienza. Chi conosce questa condizione dice di sentirsi vigile, ma nello stesso tempo rilassato e privo di ansia, con la mente attiva e in una condizione piacevole, quasi mistica.»



Raffronto delle caratteristiche delle funzioni S e delle funzioni D

Le funzioni S sono:

Verbali: uso di parole per descrivere e definire.

Analitiche: soluzione dei problemi per gradi, affrontando un aspetto per volta.

Simboliche: uso di simboli per la rappresentazione di oggetti.

Astratte: estrapolazione di un dato parziale utilizzandolo per rappresentare l'oggetto intero.

Temporali: scansione del tempo; applicazione di un ordine successivo agli oggetti, alle azioni, ecc.(cose da fare prima, cose da fare dopo).

Razionali: formulazione di conclusioni in base a premesse e fatti.

Computistiche: uso dei numeri come nella computazione.

Logiche: formulazione di conclusioni in base alla logica; elaborazione di ordini successivi di tipo logico(es.: teoremi matematici, ragionamenti impostati correttamente).

Lineari: pensiero basato su idee collegate (un pensiero segue direttamente un altro e spesso entrambi portano in convergenza alla medesima conclusione).

le funzioni D sono:

Non-verbali: consapevolezza delle cose senza il minimo ricorso alle parole.

Sintetiche: unione degli elementi di una situazione a formare un tutto.

Concrete: considerazione delle cose così come sono al momento presente.

Analogiche: percezione delle somiglianze tra oggetti; comprensione dei rapporti basati sulla metafora.

Atemporali: mancanza del senso del tempo.

Non razionali: mancanza della necessità di premesse e fatti; disponibilità a sospendere il giudizio.

Spaziali: osservazione della collocazione degli oggetti rispetto ad altri oggetti, e delle parti rispetto all'intero.

Intuitive: momenti illuminanti, di improvvisa comprensione delle cose, spesso in base a schemi incompleti, impressioni, sensazioni o immagini visive.






Globali: visione contemporanea di tutti gli aspetti di un oggetto o fatto, percezione di schemi o strutture al completo, spesso orientate verso conclusioni divergenti.

ESERCIZI PER CAMBIARE MODELLI DI PERCEZIONE
Premessa: il tuo linguaggio (modo di pensare/parlare) influisce sui tuoi processi interiori e sul modo di percepire l'ambiente esterno.


Prova a fare questi due esperimenti linguistico-percettivi. Se dedicherai un po' di tempo ogni giorno percepirai te stesso e il mondo in modo differente. Non ti garantisco niente di eccezionale ma sicuramente qualcosa si sbloccherà.


1° - Esperimento 
           "PROCESSO IMPERSONALE"          anziché                            "VOLONTA' PERSONALE"

Prenditi 5 min. liberi.
Ripensa a ciò che stai facendo, che hai appena fatto o a ciò che dovrai fare (tra poco o domani).
Se stai per mangiare, anziché pensare "ho fame" formula lo stesso processo (aver fame) in maniera impersonale, cioè pronuncia mentalmente: "c'è la fame"... o più semplicemente "Fame" (come dire che il corpo ha fame, l'impulso innesca altri impulsi/meccanismi etc).
"Sto bevendo l'acqua" --> diventa --> "c'è il bere..." o meglio ancora "sete"
-

[ Quel che accade è che stai riconfigurando la mappa neurale. Una volta che comprendi la processualità del tuo organismo non è necessario parlare o pensare in modo impersonale. Serve all'inizio, giusto per ampliare la tua coscienza, contrita nel dogma "faccio tutto io" ]



Continua l'esercizio con qualsiasi attività.
Vedi qualcuno o qualcosa che ti piace, non pensare "io ho voglia di..." ma "è sorta la voglia di... con..."
Non "sto leggendo", ma "c'è il leggere" (ovvero il cervello sta interpretando dei simboli e gli attribuisce automaticamente un significato soggettivo, non necessariamente corretto).
Se stai camminando, non pensare "sto camminando" bensì "c'è il camminare"... (sottintendi naturalmente che l'attività del camminare sta avvenendo mediante un mezzo di trasporto, il tuo corpo).
"vado a dormire" oppure "sto dormendo" diventa ---> "Sonno". (pensando solamente "sonno" risvegli la consapevolezza che qualcosa sta riposando mentre qualcos'altro rimane costantemente consapevole).
Al mattino il "Mi sono svegliato" - "apro gli occhi" diventa ---> "Risveglio" - "gli occhi si sono aperti"... (se ci rifletti con sincerità devi ammettere di non aver "deciso" di svegliarti a quell'orario, piuttosto gli occhi si sono "improvvisamente" aperti -tutti i sensi desti- e tu hai definito quell'atto fisiologico "risveglio". Magari chiediti - chi o cosa ha deciso di svegliarsi?... Non sarebbe più corretto affermare che il "risveglio" (biologico o spirituale) non esiste, c'è solo uno spostamento della coscienza - ad es. dal mondo onirico a quello corporeo dei 5 sensi? Lei - la coscienza - rimane invariata, non cambia - è sempre identica, quel che sembra diverso è il luogo in cui si colloca e la percezione che sorge).
Quando ti arrabbi, ti impaurisci, ti blocchi-paralizzi etc. ricordati che non c'è la rabbia come entità negativa e indipendente (un io rabbioso che vive per i fatti suoi) ma "c'è un impulso nervoso" , una pulsione (chiamala pure forza vitale) che purtroppo viene solitamente sminuito con termini come "rabbia, paura, imbarazzo-timidezza etc.". Molte volte si tratta di un sintomo indispensabile o un messaggio fisiologico affinché tu non rimanga in quel luogo, in presenza di quelle persone, in mezzo a quel "clima emotivo", sottomesso ad un livello di lo stress intollerabile etc.. Magari ti trovi in un ambiente energeticamente "inquinato" da pessime vibrazioni - un posto dove la gente grida e litiga continuamente - e l'unico modo che ha il corpo/cervello/mente o l'anima/spirito per farti capire che conviene "cambiare aria" è quello di innescare reazioni chimiche (emozioni) di quel tipo. Non è che ti senti agitato/emozionato perché hai poco auto-controllo, poca disciplina. E' l'organismo che reagisce (cioè vibra) così poiché si accorge che non c'è omeostasi e ti vorrebbe far capire che per raggiungere il giusto equlibrio (omeostasi) dovresti comportarti-comunicare diversamente, muoverti fisicamente, etc.
La stessa cosa accade per i sentimenti positivi. Se avverti qualcosa di piacevole non attribuire il merito a te (o all'altra persona "speciale") ma riconosci immediatamente che c'è un processo in cui sei stato coinvolto (involontariamente - o per ragioni che ancora non puoi capire). Lascia perdere l'eccessivo pathos e vai al nocciolo: in questo momento devi passare attraverso questa esperienza e in passato hai dovuto attraversare altre situazioni perché questo era richiesto dal grande "Processo". Non c'è alcun merito o de-merito, è solo un processo che si manifesta in infiniti modi attraverso ognuno di noi, nessuno escluso. Nessuno è speciale, eletto oppure sfigato, condannato, colpevole.



In pratica fai come fanno i bimbi: quando hanno un bisogno non dicono "Mia Mamma" - "ho sete" "mi scappa la pipì" - "mi sono fatto la bua" "la mia macchinina" etc..., dicono piuttosto "Mamma" - "sete" ... "pipì!" - "macchinina" etc..
Non essendo completamente ipnotizzati dal linguaggio e dal senso dell'io evitano di anticipare ogni frase con l'egocentrico pronome personale "io". Certo, sappiamo che serve a distinguerci a vicenda, però a volte perde la sua funzione e metaforicamente "prende vita", si impossessa di noi o meglio siamo noi che distorciamo la realtà attribuendo un'importanza eccessiva al suono "io" e stravolgendo il significato di molte altre parole. Dovremmo dare la giusta importanza al linguaggio, e riconoscerlo come puro mezzo convenzionale. Al contriario siamo soliti esaltare il nostro linguaggio ponendolo prima e al di sopra della realtà stessa.
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2° esperimento: "SEMBRARE" invece di "ESSERE"

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Sarò più sintetico: sostituisci il verbo "essere" con "sembrare".
Così facendo ti accorgerai all'istante che si tratta soltanto di un'apparenza, un'impressione personale (un punto di vista parziale, limitato e forse distorto) e non una caratteristica oggettiva-reale-universale (punto di vista assolutamente vero e indiscutibile).
"la odio/amo" ---> "mi sembra di odiarla/amarla"
"ho aiutato..." ---> Mi sembra di aver aiutato
"è difficile / inutile" ---> "sembra difficile / inutile"
"Sono diverso-peggiore-migliore" ---> "sembro diverso-peggiore-migliore"
ho paura ---> mi sembra di aver paura
"Mi piace" ---> "sembra piacevole"
"Non ce la farò" ---> "Mi sembra di non farcela"
"è antipatico/piacevole/bello/costoso/" ----> "sembra antipatico/bello/costoso/"
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Adottando questo nuovo linguaggio - indipendentemente da ciò che stai percependo (dal luogo, dai sentimenti, dalle persone) diverrai subito consapevole del bias 
https://it.wikipedia.org/wiki/Bias              fondamentale (distorsione cognitiva-percettiva) che finora si era innescato a tua insaputa. E' il bias mentale per eccellenza. A dire il vero non è nemmeno un bias (errore di defaut) perché in fin dei conti l'immedesimazione consente di percepire intensamente qualunque esperienza. Il problema sorge - e quindi è corretto parlare di bias - quando va contro-natura e produce comportamenti disfunzionali... Ad es. se confondo una corda o un pupazzo per un serpente. Generalmente (praticamente sempre) confondiamo le nostre impressioni per la realtà e quindi è utile ricordarsi che ciò che percepiamo non è effettivamente così.


Sai che DENTRO la tua TESTA si stanno VIVIFICANDO delle LARVE CHE SI NUTRONO…


RAPIDI E SEMPLICI ESERCIZIETTI DI VISUALIZZAZIONE

QUALI EMOZIONI VUOI INDOSSARE STAMATTINA ?
Raccolta Affermazioni Positive Mensili

RISCRIVERE, Disegnare (o perlomeno ridefinire mentalmente) il COPIONE della tua vita
MANIFESTAZIONE PER MEZZO DELLA PREGHIERA, di Neville Goddard

http://www.pdf-archive.com/2012/11/25/preghiera-l-arte-di-credere-neville-goddard/


Segui ciò che ANELA la tua ANIMA ...



FONDERSI CON L'INTENTO O SCOPO ULTIMO DELLA PROPRIA VITA LA TECNICA DEL DIALOGO DEI SOGNI...

Ragiona in termini di "PREFERENZE- Possibilità" e alleggerisci il carico mentale...
Correlazioni tra Pensiero, Energia e Materia
Esercizio delle Dichiarazioni con il Cuore ♥ e la Mente ♥
SVUOTARSI DALLE PAURE INUTILI E RIEMPIRE LA VITA DI COSE MERAVIGLIOSE…
METTI PER ISCRITTO LE TUE INTUIZIONI, i tuoi colpi di GENIO, i pensieri CREATIVI per REALIZZARE i tuoi DESIDERI, SCOPI, SOGNI, OBIETTIVI a breve o lungo termine

La legge dell’ATTRAZIONE NON È UNA SCELTA, a meno che....


COME ATTIVARE LE INTENZIONI SCRIVI E LEGGI Più VOLTE AL GIORNO.

INIZIA COMPLIMANDO CON LE TUE INTENZIONI:


*INTENDO... CHIEDO... SCELGO così di... ho intenzione di... il mio intento è ... Sto Attirando nella mia vita ogni genre di... Merito ... Mi permetto... E' mia intenzione... Mi auguro...

"So che x, y ... esiste già e sta entrando nella mia vita" ...

Spalanco le porte a ...

Si Risvegli in me... (es. la beatitudine del...)

Chissà che meravigliosi (momenti, doni, persone, etc..) si manifestano oggi ?!

x, y mi conduce all'avverarsi del mio pensiero/desiderio ...
Mi sento ...
Ciò che desidero lo ho già, è già mio ...
Mi/Li lascio... Lascio andare ...

So che...
Tutto avviene al meglio per me...

Sono pronto e disponibile perché il mio desiderio di ... si manifesti.

Posso far avvenire questo miracolo nella mia vita

-> Sono bello e desiderabile e dipende da me essere così.

-> Amo x (esempio,il  mio corpo) e lo contemplo con grande meraviglia

-> Sì, sono ... e ogni giorno lo divento di più ->

"Merito di essere amato per ciò che sono. Tollero tutti i miei difetti e i miei errori e mi accetto per come sono... sono una persona speciale. Grazie all'amore per me stesso le persone si sentono attratte da me, perché mi guardano con gli stessi occhi con cui "io" mi guardo"

* Esempi di richieste:
"Recito, lavoro, inizio... già quest'anno. E sarò io a scegliere in quale ruolo, settore, azienda etc...!"

"Entro ... possederò, sarò... otterrò in vari modi, una cifra dopo l'altra. in cambio di ciò offrirò i servizi più efficienti di cui sono capace"


"Caro Cosmo, caro angelo, caro Dio, o chiunque si prenda carico del mio desiderio, ti prego di occupartene e di comunicarmi se posso fare qualcosa. Rimango in attesa di segni chiari. D'ora in poi farò quello che preferisci. Mi comporterò bene e ti ringrazio per il tuo aiuto"


I seguenti principi sono così semplici da diventare estremamente difficili per la maggior parte di noi...

Bisogna fare molto meno di quanto si creda comunemente.

il CAMPO ELETTROMAGNETICO per i nostri desideri ho notato che è il suono....
quindi se desideri qualcosa prova a chiederlo alla REALTà INFINITA ..CANTANDOLO...

Dobbiamo solo smettere di impegnarci nella ricerca in maniera così ossessiva e ansiosa... cercare insistentemente è il contrario di trovare ...
Per trovare dobbiamo aprire gli occhi e il cuore ed essere pronti ad accogliere ogni tipo di miracolo...
Finché cerchiamo, rimaniamo legati a uno specifico oggetto o obiettivo, a uno schema mentale che ci costruiamo tutto da soli con la nostra fantasia limitata e a cui guardiamo in maniera insistente -> entrare nel profondo della nostra anima e lasciarci guidare dalla nostra essenza, il nostro essere interiore.



* il segreto per manifestare i propri pensieri è la Creazione intenzionale


* La bellezza interiore AMPLIFICA quella esteriore

-> Devi smorzare la Resistenza interiore per spalancare le porte della bellezza ed entrare in contatto con la sua energia e alzare le tue vibrazioni.


* Parti con desideri piccoli

-> Così inneschi uno stato d'animo più giocoso, senza eccessive aspettative, avverti meno timori e hai più fiducia.
Questi piccoli desideri possono viaggiare rapidamente e scomparire altrettanto velocemente, diventando leggere piume di energia in movimento per l'universo..

* Mantieni leggerezza e spensieratezza, sapendo che tutto è a tua disposizione


* Dichiarare un desiderio è come Fare un'ordinazione presso una gigantesca ditta di spedizione, chiamata Universo...

Prenota le tue esperienze positive... invia, inoltra le tue richieste...
le richieste migliori sono quelle chiare e semplici
-> invita la prosperità nella tua vita, sii aperto, ricettivo... dai il benvenuto e benedisci tutto ciò che ti capita sotto mano

*(Chiediti: "Come posso far diventare meravigliosa la mia vita?")



*fare "COME SE..."
-> avere la sensazione di essere già / avere già ciò che vogliamo... comportarsi "come se" si fossero già avverati i miei desideri


* Non possiamo impedire che qualcosa non avvenga. Possiamo solo creare qualcosa e non "non creare" qualcosa. Già di per sé, il pensiero di "non creare" porta al realizzarsi di ciò che non desidero.


* i desideri si realizzano quasi sempre in forme che non avremmo mai potuto immaginare...

Non si può fare altro che dimostrarsi pronti nel momento in cui sta per succedere ciò che auspichiamo.
-> Il Cosmo dà semplicemente forma ai desideri, seguendo modalità imprevedibili . L'energia che si libera col desiderio è una sorta di "MOTORE di RICERCA COSMICO"

-> Poiché non possiamo stabilire con certezza quale entità si occupa di esaudire il desiderio, non possiamo neppure farci un'idea su come ciò giungerà a noi.. e dato che non possiamo saperlo è piuttosto illogico fissarsi su una precisa direzione

- > INTUIZIONE significa SAPERSI ASCOLTARE... essa riguarda la sfera dei sentimenti/sensazioni ..ciò ci permette di seguire la nostra Spontaneità -> se viene in mente una cosa che si vorrebbe fare, Semplicemente la si fa . Non si va alla ricerca dei motivi a favore o contrari. Non si pondera, si segue l'istinto.
-> Ci lasciamo condurre verso le soluzioni desiderate afferrando l'energia impalpabile che abbiamo inviato al Cosmo
> C'è dentro di noi un'istanza più alta, che ci guida verso la risposta desiderata e da lì ci conduce alla meta.
-> A volte troviamo la risposta in una frase, che qualcuno pronuncia vicino a noi in un locale, o nella prima pagina di un giornale o nel testo di una canzone alla radio
-> Allenatevi a Riconoscere certi INDIZI... Siate Vigili, all'erta, pronti e ricettivi... Padroneggiate la vostra esistenza



* FINALIZZARE i SEGMENTI della giornata ->

Dividere la giornata in SEGMENTI di fini (gruppo di obiettivi, desideri, scopi) - il risveglio al mattino è un segmento, salendo in macchina aprite un altro segmento, etc... -> individuate quando entrate in un segmento e identificate l'obiettivo più importante di quel dato segmento



*Allarga il tuo paesaggio mentale...
estendi i tuoi orizzonti... non ci sono limiti di sorta nell'universo... esistono illimitate opzioni soddisfacenti ... fai procedere i pensieri nella direzione dell'abbondanza



* TRASFERIRE NEL PRESENTE L'AVVENIMENTO AUSPICATO
> Ringraziare (Amen, così sia, etc...) significa IMMETTERE il DESIDERIO NEL PRESENTE


* L'energia consegue al pensiero

-> là dove si posa il nostro sguardo, viene trasferita l'energia che c'è in noi... là si indiriza la nostra coscienza
-> i pensieri sono magneti invisibili, sono flussi di energia pura che emettono vibrazioni a frequenze ben precise... sono come pistole laser che indirizzano l'energia su un punto preciso e la incrementano con la forza delle emozioni... Più i pensieri formulati sono profondi a livello emotivo maggiore è la spinta che viene impressa loro
-> Tutto ciò che esiste nell'universo segue la stessa lunghezza d'onda dei nostri pensieri
-> il Cosmo intercetta le nostre frasi e le elabora Dobbiamo diventare noi stessi una CASSA di RISONANZA dei nostri desideri...



* L'energia non svanisce, non si disperde ma si tramuta in altro...

I nostri occhi trascurano il 92% della realtà -> In maniera inconsapevole riceviamo circa 11.000 stimoli al secondo e li memorizziamo nel cervello. Quelli che raggiungono il livello di consapevolezza sono solo 9 al secondo. Ciò significa che prendiamo atto solo di un millesimo di questo flusso di informazioni e nonostante ciò tendiamo a ritenerle come verità assolute.
Noi cerchiamo soltanto conferme alla nostra percezione pensando che non esiste nient'altro... In questo modo Si tralascia il fatto che ci sono mille altri tasselli che non coincidono con questa immagine percettiva.

Definizione significa "Delimitazione" e autodefinizione significa porre dei confini intorno alla propria persona escludendo il resto della realtà
->siamo imprigionati nella trappola degli schemi mentali



* Inviare nell'Universo pensieri positivi è paragonabile alla ricerca di una stazione radio.
Si diventa più pronti nel captare i segnali fino a che non ci si sintonizza sulla giusta frequenza e si percepisce la presenza di nuova energia. -> Il mondo è forgiato dalla forza del pensiero e si rinnova di continuo. Ogni giorno e ogni notte.


* Se esprimo il mio desiderio in maniera consapevole per dieci minuti al giorno, ma nelle rimanenti 23 ore e 50 minuti sono convinto del contrario ovvero che non funzionerà, che è una stupidaggine, che non ha alcun senso, quale sarà l'impulso che finirà per realizzarsi?
I nostri convincimenti (categorie mentali) sono come richieste (forti desideri) inviate nel Cosmo.
Tramite il pensiero siamo noi stessi a creare i nostri problemi... Le nostre convinzioni ci limitano... viviamo sempre ciò che crediamo.
->Possiamo CHIEDERE SENZA LIMITI !


*la mente razionale è solitamente scettica, dubbiosa e quindi tende a contrastare ciò che vorremmo realizzare -> Dubitare è come annullare un ordine, è il contrario di desiderare
-> Nutrire dubbi è un'altra forma di Gabbia Mentale le cui vibrazioni negative si trasmettono intorno e si ripercuotono nell'Universo
-> E' come un'attitudine profondamente radicata da annullare le spinte positive delle nostre intenzioni
->La strategia migliore di fronte ai pensieri negativi è accettarli, sospendendo il giudizio... lasciamoli al loro destino, abbandoniamoli senza fare alcun commento... Solo se ci irritiamo a causa loro possono crearci problemi... Lasciali scorrere via senza giudicarli... non ostacolare il realizzarsi della tua volontà
-> Fai sì che la ragione si percepisca come Forza Creatrice ed essa diventerà una tua alleata... Convinci la razionalità che tutto è a portata di mano ... -> offrire alla ragione meno argomenti per coltivare il suo disfattismo -> Getta alle spalle i dubbi, rafforza la fiducia, provando su un piano puramente emozionale quanto piacevole potrà essere per te la condizione che si manifesterà -> Le emozioni sanno parlarci in un linguaggio più seducente rispetto a quelle della ragione


* Ciò che desideriamo lo abbiamo già:
Non entrare nello stato d'animo di volere qualcosa, ma in quello di "essere" o possedere già quella cosa...

* Convinciti che ciò che desideriamo (ciò che ci spetta) esiste già ed è in cammino sulla strada di casa tua


* PREDISPORRE la psiche, rivolgendosi nella giusta direzione

* La Capacità di provare sensazioni in ANTICIPO, rende più forti / resistenti le convinzioni
-> Attraverso la gratitudine accresci quanto di meraviglioso c'è già... La riconoscenza elimina tutti i dubbi e le preoccupazioni.
Nel momento in cui ringraziamo, il desiderio prende vita e si sta già plasmando...
Ringraziare in anticipo per la realizzazione = potenziamento...
Il desiderio deve mantenere la sua forza energetica e per evitare di far passare i dubbi per la testa conviene non pensarci più.


* i pensieri dominati dalla paura sono emotivamente sovraccarichi e racchiudono una forza straordinaria

* Sostituire la spirale di negatività con nuove spirali di vibrazioni positive

* Stai ben attento a ciò che cerchi perché lo troverai...


* Capita che si realizzino anche quei desideri inconsci, che non ci stavano così a cuore. Se non si fa attenzione, perdiamo la visione d'insieme e ci possiamo ritrovare in un'"ingorgo" di desideri che s'avverano a nostra insaputa


* Mantieni uno stato d'animo sereno... è in questi attimi che la tua vita prende forma... crea un'atmosfera propizia.


* E' la ricchezza che deve mettersi al nostro servizio, non siamo noi a doverla servire...
Si diventa ricchi se si è in grado di accogliere la ricchezza nella propria vita... il denaro è solo una componente del benessere... la vera ricchezza è costituita da: salute, una relazione felice, un lavoro appagante, amici veri, tempo sufficiente da dedicare a sé e agli altri, pace interiore e serenità... soprattutto la VERA RICCHEZZA significa SENTIRSI LIBERI INTERIORMENTE... pieni di energia interiore e circondati da risorse esterne con cui interscambiare tale energia... Essere in grado di far fluire l'energia libera nel tuo corpo, nella tua vita, nel tuo lavoro, nelle tue relazioni, nelle tue parole attraverso la consapevolezza delle tue scelte... Siamo circondati da illimitate risorse esterne con cui possiamo interscambiare tale energia... Ve ne è in abbondanza per tutti, quindi Fate il pieno senza troppi complimenti ♥


* Sviluppa una condizione di disponibilità interiore... La libertà personale prevale su tutto anche sul desiderio di un'altra persona


* Stringi un patto con l'Universo:
Tu ti comporterai conformemente alla sua volontà e l'Universo, in cambio, ti garantirà la sicurezza economica, lavorativa, relazionale, spirituale, etc...


* Non confidate a nessuno i vostri desideri finché non si sono avverati o non ne siete convinti... Il continuo parlarne dissolve l'energia e rivelandoli finiamo per attirare l'attenzione di rivali, invidiosi e scettici, offrendo spazio alle loro convinzioni e certezze.... Rivelare i desideri li indebolisce

-> Ogni idea è all'inizio un semplice impulso, un pensiero che, se non viene colto al volo, scompare in breve tempo
Solo quando le basi di questo progetto sono forti ci si opuò aprire al mondo esterno per entusiasmarli e coinvolgerli... l'insuccesso e l'umiliazione toglierebbero fiducia nelle nostre idee, impedendoci di lanciarci in nuove idee e fare nuovi progetti


* DIMENTICARSENE
-> E' preferibile mantenere il silenzio anche con noi stessi, ossia non pensarci e dimenticarci dei nostri desideri... Così ci dimentichiamo anche di dubitare e di innestare la retromarcia... Inoltre confermiamo la fiducia e la certezza che ciò che ci siamo augurati si realizzerà e non vi è alcun bisogno di occuparsene... Agendo in questo modo restiamo aperti a ricevere, ci lasciamo condurre nel posto giusto al momento giusto


* Mettere semplicemente da parte i problemi

-> Delegare i Problemi invece di tormentarsi a causa loro ->Ringraziando è come se confermassimo di aver abbandonato in via definitiva la ricerca di una soluzione ai nostri problemi -> Possiamo Affidare i nostri problemi e le nostre preoccupazioni a qualcosa di superiore a noi e sancire la nostra convinzione interiore con un grazie -> Se abbiamo delegato veramente i nostri problemi, sappiamo che qualcuno se ne sta prendendo cura e possiamo godere del nostro tempo con rinnovata serenità. -> Non Passo più il mio tempo ad arrovellarmi in congetture, non mi perdo più nei miei pensieri, non ne parlo di continuo in cerca di consiglio, non rifletto su varianti e alternative, non mi crogiolo nelle preoccupazioni, non tento di ottenere a tutti i costi e razionalmente una soluzione. Delego, e agisco solo quando ricevo un chiaro impulso all'azione -> Delegando le preoccupazioni mi ero liberato di tutti i pesi. Da allora in avanti potei riprogrammare la mia vita in modo libero e autonomo. Ero libero di assaporare la mia esistenza. Non c'era niente che dovessi sforzarmi di ottenere, visto che c'era un'entità superiore che se ne occupava al mio posto. Perché affannarsi per qualcosa che non è possibile cambiare? E' fatica sprecata e dispendio inutile di energie. Potevo indirizzare le mie forze per realizzare delle cose belle ...



* Gli avvenimenti spiacevoli o negativi non rappresentano altro che deviazioni, che hanno lo scopo di ricondurci sulla via della felicità


Nel formulare i desideri chiediti se quelli che hai in mente siano quelli giusti per te... se la realizzazione ti porterà a provare completezza o se la sua mancanza si ripresenterà in un altro ambito... Come ti sentirai nel momento in cui si sarà realizzato. La tua vita migliorerà davvero?
"Per quale motivo senti di aver bisogno di qualcosa nella tua vita?" ... Con cosa ci sentiremmo veramente meglio, più sereni, più meritevoli di amore o felici?

- > Non ha senso augurarsi qualcosa che non ha nulla a che vedere con la nostra natura...
Spesso desideriamo qualcosa solo perché gli altri la desiderano o ne dispongono già. Spesso inseguiamo idee e aspirazioni che "Non ci appartengono davvero"
-> L'avverarsi di un desiderio conduce a Cambiamenti Inevitabili... cambia lo stile di vita... siamo veramente preparati a rimetterci in gioco e ad affrontare le novità, ad assumere nuovi ruoli...


* Mettere nero su bianco

-> trasferire su carta o su file il potere energetico di ciò che vuoi attirare -> se fissi per iscritto rendi più concreto il pensiero -> fai in modo che sia espressione della tua ferma volontà, dell'intenzione più incrollabile, chiara e manifesta
-> Nel momento in cui scriviamo, manifestiamo chiaramente il nostro desiderio, gli diamo maggior peso ... Appena hai ben chiaro in testa il tuo desiderio, scrivilo su un foglio.
Devi farlo convinto che si realizzerà. Piega il biglietto su se stesso e riponilo in un luogo preciso
-> l'atto di scrivere documenta qual è stata la formulazione originale dei nostri desideri e ci mostra quanto esattamente il Cosmo ha operato e, viceversa, quanto poco precisa sia stata la nostra richiesta
-> con la giusta scelta delle parole , desiderare con successo diventa infatti un esercizio piuttosto semplice . Pensa agli slogan pubblicitari che usano un numero limitato di parole. Queste poche parole devono contenere tutta l'essenza del messaggio. Più scarna è la formulazione, più preciso sarà il desiderio.
Più parole sono necessarie, più confusa e intangibile sarà l'ordinazione e la relativa consegna.
Un desiderio espresso in una fase breve ed efficace è sostanzialmente più forte di una perorazione di due pagine. Concludiamo e suggelliamo sempre la richiesta con un GRAZIE... così il desiderio è sancito, come se si avesse apposto la propria firma


-> Prova a scrivere una breve lista delle cose che non ti creano problemi nella vita... Spesso se otto cose su dieci sono a posto, prestiamo attenzione solo alle due che ci mettono in difficoltà. Immancabilmente, com'è nella natura umana, ci sembra più importante ciò che ci manca, mentre tendiamo a sottovalutare quanto abbiamo di buono.
-> Stranamente negli altri riusciamo a vedere solo le fortune e finiamo spesso per sentirci inferiori, perché non abbiamo ciò di cui loro dispongono...

Per rimediare fai un esercizio di rilassamento e una visualizzazione benefica:
Osservati con Benevolenza, ripensa ai momenti piacevoli, a quante persone ti è già successo di aiutare, a quanti hanno trovato la felicità grazie a te. Osservati di nuovo in questi meravigliosi FLASHBACK della tua vita. Guardali senza nostalgia. Sei stato capace di tutto questo finora. Questa è la tua forza, il tuo talento e quello che sai fare. Puoi riuscirci di nuovo e fare anche di meglio.
Osservati nei tuoi rapporti con gli altri. Sei importante per loro perché significhi qualcosa nella loro vita. Sei un sostegno, un esempio per loro. Grazie alla forza delle tue parole e delle tue azioni puoi cambiare la loro vita. Talvolta è persino sufficiente la tua presenza pura e semplice. -> Prova riconoscenza per le possibilità che la vita ti ha offerto di mostrare il tuo lato migliore.
Ora concentrati sui momenti in cui gli altri ti hanno aiutato. Quante persone ti vogliono bene, ti amano anche se non hanno avuto occasione di dimostrartelo? Quanta forza e gioia sono in grado di donarti? Quante volte combattono con te per raggiungere la verità, perché ti vogliono bene?
Ora osservati nel tuo contesto. quante cose meravigliose hai già raggiunto finora, nonostante qualche difficoltà?
La vita è generosa con te, ti offre doni di continuo.
Ed ora inizia a scrivere tutti questi avvenimenti positivi su un foglio.
-> col tempo, sviluppando maggior fiducia ci si sente più sicuri nel processo di realizzazione, basterà mandare delle richieste stando tranquillamente seduti, lanciando un'occhiata in alto, agli inquilini del pianerottolo superiore (angeli custodi)


In definitiva cerchiamo solo amore... solo l'amore per noi stessi e per gli altri può renderci felici