martes, 24 de marzo de 2015


Simboli Sabiani

Nel 1925 ebbe luogo un evento straordinario: la chiaroveggente Elsie Wheeler e l’astrologo Marc Edmund Jones ricevettero messaggi dal mondo dello spirito per ogni grado dello Zodiaco. Questi messaggi gli furono comunicati da un confratello di un’antica associazione Mesopotamica, gli Alchimisti Sabiani, astrologi che vivevano in Mesopotamia nel primo millennio. Per quanto l’idea di partenza fosse quella di fare un semplice esperimento, furono travolti dalla potenza dei risultati di quell’evento prodigioso che ancora oggi vengono scoperti attraverso le menti di chi usa i Simboli.



La magia dietro l'esperimento
Nonostante i vari handicap fisici, che portarono Elsie Wheeler ad una morte prematura a soli 51 anni dopo una vita di sofferenze su una sedia a rotelle, le sue abilità intuitive e visionarie erano straordinarie. Diceva di essere benedetta con la capacità di vedere immagini rapidamente e con chiarezza.
Marc Edmund Jones credeva che Elsie avesse intercettato quella che lui definì “l’antica mente matrice” degli Alchimisti Sabiani dell’antica Mesopotamia (da leggere Zacaria Sitchin) e di averne tradotto i messaggi in un linguaggio e con un immaginario adattato alle vibrazioni dei tempi moderni. Jones scrisse che “…lo psichismo sembra trattare con una sorta d’identità di gruppo, o con un’intelligenza che è immortale nel senso che può essere rivivificata e consultata a piacimento.”




Chi erano i Sabiani
Il popolo dei Sabiani era un’antica razza di alchimisti, dediti anche alla magia dei talismani e all’ermetismo. Vivevano ad Harran, una città sulle rive dell’Eufrate in Mesopotamia, dove si dice sia nata l’Astrologia. Harran è esistita dal primo millennio a.C. fino al tredicesimo secolo d.C. Fu il ricettacolo per la filosofia degli antichi Caldei che erano tra i fondatori dell’astrologia. All’alba di Babilonia, la religione ufficiale era il culto della Luna: il nome Caldei, infatti, significa “adoratori della luna”. Mentre la religione veniva gradualmente spazzata via in altri luoghi, i Sabiani mantennero e svilupparono la tradizione dell’astrologia Caldea. Costruirono templi ai pianeti e il loro alquanto sofisticato sistema di alchimia collegava i 7 pianeti (quanti ne conoscevano allora) con metalli, colori e numeri. Il loro ultimo templio lunare fu distrutto dai Tartari nel 1032 d.C. La setta stessa sparì durante le invasioni Mongole del tredicesimo secolo, quando la loro riserva d’acqua fu dirottata ad un paese vicino.


Applicazioni dei Simboli Sabiani
Il frutto di quell’esperimento fortunato sono i Simboli Sabiani, un oracolo astrologico, un set di 360 frasi corrispondondenti ad ognuno dei 360 gradi della ruota dello zodiaco, da Ariete 1 a Pesci 30. Si possono applicare direttamente ad ogni aspetto dell’astrologia, investigando il simbolo equivalente ad ogni posizione dei pianeti presi in esame, per trarne un’ulteriore sfumatura di significato. Oppure se ne può trarre una divinazione tramite un mazzo di carte.


L’oracolo Sabiano
Le risposte che si ricevono sono sempre sorprendentemente attinenti e vi aiutano a considerare sottigliezze altrimenti ignorate, a guardare all’argomento da un’altra prospettiva, a vederne il potenziale negativo o positivo, a seconda della vostra posizione. Per me sono l’equivalente dei consigli di un amico saggio: mi ci rivolgo molto spesso e a volte vi intrattengo quasi una conversazione. Vi faccio un esempio:


Faccio una domanda diretta proprio a loro

- Cosa devo dire del modo in cui starò con la gente?
Mi rispondono:
Capricorno 4 - UN GRUPPO DI PERSONE ENTRA IN UNA CANOA PER UN VIAGGIO VIA ACQUA
Questo è un simbolo di gente che si unisce per partire per un “Viaggio” di scoperta interiore (l’acqua rappresenta i sentimenti, la psiche, il mondo dello spirito).

"Possiamo essere venuti tutti da navi diverse, ma stiamo sulla stessa barca ora."
Martin Luther King, Jr.
Le persone possono avere un’idea diversa su cosa stia accadendo, ma tutti devono essere d’accordo su dove stanno andando (nel nostro caso, vogliamo arrivare alla risoluzione di un problema, o alla scoperta di una verità che stiamo cercando). In una canoa, alcuni si impegnano a remare, mentre altri si godono il viaggio in vari modi (sta a me condurre il gruppo a destinazione). Tuttavia, se ogni persona partecipa al successo di quest’impresa, il viaggio può essere spedito e vigoroso (può essere l'equivalente di quando un consultante mi fa capire chiaramente le sue esigenze e la comunicazione è aperta durante il consulto). Far salire tutti sulla stessa barca può essere una sfida. La cooperazione, il compromesso e un obiettivo comune risolveranno la giornata.

"Noi non siamo esseri umani in un viaggio spirituale. Siamo esseri spirituali in un viaggio umano." Stephen Covey
SIMBOLI SABIANI DI NASCITA
Si può inoltre capire molto su sé stessi scoprendo i tre Simboli Sabiani corrispondenti al proprio giorno di nascita. Eccovi alcuni esempi di celebrità qui sotto, cominciando dalla famosa Lady D.


Principessa Diana – 1 Luglio
- Cancro 9: Una bambina nuda si china su una pozza scintillante, cercando di catturare un pesce
Diana fu spesso fotografata in costume da bagno, nuotando in mare, o rilassandosi sui bordi di una piscina. Questo simbolo parla anche di ingenuità e innocenza, qualità per cui era nota e ammirata.
- Cancro 10: Un grande diamante ai primi stadi del processo di taglio
Quando le prime foto di Diana apparvero nei media, era come un bel diamante grezzo. Mentre gli anni passavano, abbiamo visto emergere una bella donna, ben nota per il suo debole per la moda e la bellezza.
- Cancro 11: Un pagliaccio sta facendo le caricature di personaggi noti
Il pagliaccio si riflette nel suo bisogno di indossare una maschera per molte occasioni. Sembra che le fosse raramente concesso di essere semplicemente “sé stessa”.


Michael Jackson – 29 Agosto
- Vergine 6: Un carosello
Il carosello riflette la sua vita come più circo che realtà. Tra l’altro, aveva delle giostre nel suo parco di Neverland.
- Vergine 7: Un harem
Tra le altre cose, il simbolo dell’harem parla della sua famiglia allargata, i tanti amici che invitava e il suo numeroso entourage.
- Vergine 8: Una ragazza prende le sue prime lezioni di ballo
Jackson può facilmente prendersi il merito di aver cambiato il volto del ballo moderno.


Hillary Clinton – 26 Ottobre
- Scorpione 2: Una bottiglia rotta e profumo versato
Hillary ha mostrato un’enorme capacità di trattenere le sue emozioni durante gli scandali concernenti suo marito. Anche se i “contenuti” del suo matrimonio e vita privata sono stati “versati” (per modo di dire) ha mantenuto una certa dignità.
- Scorpione 3: I vicini aiutano in una festa per costruire insieme una casa in un piccolo villaggio
Hillary è nota per il suo lavoro nella comunità. Difatti ha scritto un libro intitolato Ci vuole un villaggio.
- Scorpione 4: Una gioventù che tiene una candela accesa in un rituale devozionale coglie un senso del grande “altro mondo”
Questo simbolo parla della devozione di Hillary, le sue cause e la sua carriera. I suoi discorsi spesso sono imperniati sulle paure e speranze per le future generazioni.


Marilyn Monroe – 1 Giugno
- Gemelli 10: Un areoplano si tuffa verso terra, come se stesse cadendo
Poiché correva dei rischi, la sua vita spesso le sfuggiva di mano. Questo simbolo riflette anche le depressioni di cui soffriva di frequente.
- Gemelli 11: Terre aperte di recente offrono al pioniere nuove opportunità d’esperienza
Questo simbolo illustra come Norma Jean andò ad Hollywood, iniziando una vita completamente nuova.
- Gemelli 12: Una schiava nera rivendica i suoi diritti dalla sua padrona
Marilyn era sottovalutata sia dai suoi colleghi nell’industria cinematografica che dal suo pubblico. La gente la vedeva solo come una belloccia e non la prendeva seriamente, mentre lei si impegnava per essere una brava attrice.




http://www.scienze-astratte.it/i-simboli-sabiani-dei-gradi-.html

viernes, 20 de marzo de 2015


                La dottrina della Segnatura   


                il simile cura il simile



La Signatura Rerorum (Firma delle Cose) è un’antica e profonda saggezza che afferma che tutti i tipi di frutta e verdura seguono un modello che rispecchia gli organi del corpo umano: a seconda dell’organo, la frutta/verdura corrispondente apporterà significativi benefici. La scienza moderna conferma che l’antica dottrina della “Firma delle Cose” è sorprendentemente accurata.

Guardate a fondo. La forma della noce non richiama forse la struttura della corteccia cerebrale? E quindi la noce fa bene al cervello? Ebbene sì, analogia morfologica, concetto caro a Egiziani, Cinesi, Indiani, alchimisti Medioevali, fino alla Teoria delle Segnature di Paracelso e più tardi in Jakob Böhme.

Storia

Nasce come filosofia spirituale secondo la quale tutto ciò che è presente in natura fosse ad uso e consumo dell’uomo e, per farne capire l’utilizzo, il Creatore aveva posto un segno sulle piante che ha creato, che per questo possono servire a curare le malattie, con uno sguardo all’astronomia, che era considerata una superstizione dalla medicina scientifica ma che nella storia rappresenta un importante aspetto del pensare medico.

Quando ancora la farmacologia moderna non esisteva, i medici antichi si servivano delle piante e dei loro estratti per curare o mantenere il corpo in salute, utilizzando la Teoria delle Segnature. Questa dottrina permetteva agli uomini di individuare le piante e associarle agli organi, che avevano bisogno di un intervento terapeutico.

Le piante della Segnatura erano probabilmente già state riconosciute nell’antica Cina, dove la classificazione correlava le caratteristiche con gli organi:
Giallo e dolce = milza
Rosso e amaro = cuore
Verde e acido = fegato
Nero e salato = polmoni


Il presupposto teorico alla base di questa dottrina lo ritroviamo negli scritti di Plotino, fondatore del neoplatonismo. Il filosofo affermava, infatti, che“ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta”.

Da queste parole possiamo capire come concepivano gli antichi il mondo: esiste una corrispondenza tra tutte le cose, perché la Natura è un unico organismo vivente, costituito da più parti, così com’è il corpo umano. La diversità che possiamo riscontrare è data dal fatto che queste parti svolgono funzioni diverse.

Dagli astri agli animali, dagli animali alle piante, da queste alle pietre, fino agli organi che compongono il corpo umano, esiste un legame, segnalato appunto da un’impronta o “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni. Per questa ragione una pianta con parti somiglianti a organi umani, sarebbe utile per curare o sostenere quegli organi.

Allusioni alla segnatura sono presenti in alcuni scritti di Ippocrate e Galeno, ma con Paracelso, che sosteneva che il medico non doveva assolutamente trascurare la “forma dei semplici” (termine con cui s’indicavano, in quei tempi, le piante), che questa tecnica prese la forma di una teoria medica.

Infatti la dottrina della “Firma delle Cose” fu resa popolare in tempi moderni dal medico, alchimista e filosofo svizzero Paracelso (1493-1541), considerato dagli studiosi il padre della chimica moderna. Paracelso notò come le qualità delle piante si riflettono spesso nel loro aspetto. Teorizzò così che la natura interna delle piante potesse essere scoperta dalle sue forme esteriori o “firme”. Applicò questo principio al cibo come alla medicina, sottolineando che “non è nella quantità di cibo, ma nella sua qualità che risiede lo spirito della vita“, una credenza familiare a coloro che scelgono di mangiare alimenti biologici.

La dottrina ritornò alla luce nel 1600, dopo che Jakob Böhme (1575-1624), un mastro calzolaio della piccola città di Görlitz, in Germania, iniziò a scrivere sull’argomento. A 25 anni, ebbe una visione mistica sublime, dove vide il vero rapporto tra l’uomo e il suo Creatore, quell’uomo è sia il Creatore che il Creato.

William Cole (“College of Physicians in London”) così scriveva dell’acqua distillata di biancospino: «(…) si è scoperto che bagnando delle compresse di garza in detta acqua e applicandole nei punti in cui sono penetrate delle spine, queste fuoriescono; si può affermare che la spina dà il rimedio alla sua stessa puntura». In questo caso la segnatura è proprio nella spina.

Piante con fiori gialli, come la calendula, servivano a curare l’ittero (la colorazione giallastra della pelle, delle sclere e delle mucose causata dall’eccessivo innalzamento dei livelli di bilirubina nel sangue) mediante la segnatura del colore, mentre le piante rosse venivano usate per le malattie del sangue.

John Gerard nel suo Erbario (1597) consigliava di mettere le foglie, i fiori e i semi di iperico a macerare in un bicchiere con olio d’oliva, posto poi in un luogo caldo e assolato. Dopo qualche settimana il liquido veniva filtrato e nuovamente posto al sole; se ne otteneva un olio di colore del sangue che veniva usato per le ferite profonde.

I petali dell’iris erano comunemente usati come poltiglia in caso di contusioni (segnatura del colore).

Se una parte della pianta riproduceva la forma di un organo o di una parte del corpo umano, poteva essere usata per curarne le patologie (segnatura della forma).

I frutti della Portulaca venivano usati per curare le patologie renali proprio perché hanno una forma che assomiglia a quest’organo.

L’equiseto, o coda cavallina, veniva impiegato per la cura delle malattie originanti dalla colonna vertebrale.

L’iperico era usato per curare le patologie cutanee perché le tasche lisigene che caratterizzano le foglie di questa pianta, assomigliano a delle bolle. La contraddizione risiede nella possibilità di comparsa di discromie cutanee, dopo esposizione solare, nelle persone che usano questa pianta come antidepressivo.

Nicholas Culpeper (1616-1654), erborista inglese, sviluppò una versione scientifica della dottrina della segnatura. Ilsistema di diagnosi si articolava in queste fasi:

1 – Considera quale pianeta causa la malattia.

2 – Considera quale parte del corpo è colpita dalla malattia e se fa parte di uno di questi sistemi: carne, sangue, ossa, ventricoli.

3 – Considera da quale pianeta è governata la parte ammalata.

4 – In tal caso puoi curarla utilizzando le erbe dominate dal pianeta a esso contrario.

Nel suo Erbario, Culpeper faceva riferimento anche all’astrologia per raggiungere la diagnosi, la classificazione delle piante medicinali, la preparazione dei rimedi terapeutici e il momento in cui somministrarli. Culpeper riteneva che solo gli astrologi fossero adeguati agli studi medici (essendo egli stesso un astrologo).

Ecco la suddivisione astrologica del regno botanico, secondo Culpeper:
Sole Governa il cuore, la circolazione e la colonna vertebrale, gli occhi (destro per l’uomo e sinistro per la donna). Piante considerate solari sono quelle di colore giallo come la calendula e il girasole, quelle che seguono il percorso del sole (girasole e eliotropio), quelle che producono calore come l’aglio e il pepe e che hanno un effetto tonico sul cuore.
Luna Influenza la crescita, la fertilità, il torace, lo stomaco, l’utero, il ciclo mestruale. Estende la sua influenza anche sul cervello e la memoria. Tutti i fluidi corporei e le secrezioni sono sotto il controllo della luna e in un certo senso tutto il regno botanico ne e’ influenzato dal momento che la semina e la raccolta sono in dipendenza delle fasi lunari. Sono prettamente lunari le piante ad azione diaforetica e quelle con frutti globulari.
Mercurio Controlla il sistema nervoso, il linguaggio, l’udito, la respirazione. Le piante mercuriali innalzano il tono dell’umore, risvegliano l’intelligenza, la capacità di comunicare e sono caratterizzate da un odore particolarmente acuto.
Venere È associata alla bellezza e alla sensualità femminile, alle ovaie, alla circolazione venosa, alla pelle femminile, alla fertilità. Governa l’idratazione, la carnagione, il viso, il seno, l’addome, i reni.
Marte Governa le difese del corpo, l’energia muscolare, l’aggressività, la libido, il sangue. Le piante tipicamente marziane sono stimolanti il sistema nervoso, le difese dell’organismo, la sessualità e sono, per così dire, riscaldanti.
Giove Digestione e crescita sono governati da questo pianeta. Sono interessati anche il fegato, la milza, i reni, la circolazione arteriosa. Le piante consacrate a questo pianeta sono essenzialmente commestibili, antispasmodiche, balsamiche, antinfiammatorie, emollienti.
Saturno Nel corpo Saturno è associato allo scheletro, alle unghie, ai denti, alle articolazioni. Tra le piante saturnine vi sono quelle funerarie, quelle velenose come la cicuta e la belladonna. Gli effetti sono sedativi, antidolorifici, cicatrizzanti, antifebbrili, coagulanti.


Esempi

Come abbiamo accennato sopra: piante con fiori gialli, come il tarassaco, servivano a curare l’ittero mediante la segnatura del colore, ed erano pertanto utilizzate per i disturbi del fegato; piante con parti rosse erano usate per le malattie del sangue. Oltre alla segnatura del colore c’e’ anche quella della forma, per fare qualche esempio: l’equiseto ricordando una coda di cavallo sarebbe stato utile per i capelli o per le ossa, in quanto il suo fusto è simile a una colonna vertebrale. La noceera associata al cervello per la somiglianza con questo, e quindi ritenuta un ottimo rimedio per curare l’insonnia e gli stati d’ansia.

Con la nascita della scienza farmacologica e la sintesi dei farmaci, la Teoria delle Segnature cadde in disuso per la medicina ufficiale, restando appannaggio della fitoterapia e altre medicine naturali. Tuttavia possiamo comunque riscontrare il suo passaggio nella storia della medicina, perché ancora oggi molti nomi volgari delle piante ci ricordano proprio quelle somiglianze.
Questo concetto è però confermato dalle odierne scienze nutrizionali, le quali sostengono che un alimento integrale con una forma o una struttura somiglianti a un organo corporeo o a una funzione fisiologica è benefico per la persona che se ne nutre.




La carota affettata [per traverso] assomiglia all’occhio umano. Pupilla, iride e linee a raggiera assomigliano proprio all’occhio umano… e la scienza ora ci mostra che le carote aumentano grandemente il flusso sanguigno e la funzione degli occhi…


Il pomodoro ha quattro camere ed è rosso=al cuore che è rosso e ha quattro camere. Tutte le ricerche mostrano che i pomodori effettivamente sono un puro alimento per il sangue e il cuore..



I nostri polmoni sono costituiti da cunicoli sempre più piccoli di vie aeree che vanno infine a formare gli alveoli polmonari. Queste strutture, che assomigliano a grappoli d’uva, permettono il passaggio dell’ossigeno dai polmoni al flusso sanguigno. Una dieta ricca di frutta fresca, come l’uva, ha dimostrato di ridurre il rischio di cancro polmonare ed enfisema. I semi dell’uva contengono anche una sostanza chimica chiamata proanthocyanidine, che sembra ridurre la gravità dell’asma scatenato da allergia



La noce assomiglia a un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e un emisfero sinistro, 2 cerebri in alto e 2 cervelletti in basso. Perfino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neo-corteccia. Ora sappiamo che le noci aiutano a sviluppare più di 3 dozzine di neurotrasmettitori per la funzione cerebrale.



I fagioli effettivamente guariscono e aiutano a mantenere a funzione renale, e sì, hanno esattamente la forma di reni umani.


Il sedano, il rabarbaro e altre piante somigliano proprio alle ossa. Questi alimenti sono specificamente diretti a rafforzare le ossa. Le ossa sono costituite per il 23% da sodio. Se nella vostra alimentazione non c’è abbastanza sodio, il corpo lo estrae dalle ossa, indebolendole. Questi alimenti soddisfano i bisogni scheletrici del corpo.



Avocado e Pere sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice della donna – hanno proprio l’aspetto di questi organi. Le ricerche odierne mostrano che quando una donna mangia 1 avocado alla settimana, ciò equilibra gli ormoni, fa eliminare il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene i cancri della cervice uterina. E la profonda corrispondenza? …occorrono esattamente 9 mesi per far crescere un avocado, dal fiore al frutto maturo. In ciascuno di questi alimenti ci sono più di 14.000 costituenti nutritivi fotolitici (la scienza moderna ne ha finora studiato e denominato circa 141)



I fichi sono pieni di semi, e quando crescono pendono dal ramo a coppie. I fichi aumentano la motilità dello sperma maschile e aumentano i numero degli spermatozoi, oltre a vincere la sterilità maschile.



Le patate dolci assomigliano al pancreas, e di fatto equilibrano l’indice glicemico dei diabetici.



Pompelmi, arance e altri agrumi somigliano alla ghiandola mammaria, ed effettivamente aiutano la salute dei seni e l’afflusso e il deflusso della linfa dai seni.Le cipolle somigliano alle cellule del corpo. La ricerca odierna mostra che le cipolle aiutano a ripulire i materiali di scarto da tutte le cellule del corpo. Producono perfino le lacrime, che lavano gli strati epiteliali degli occhi
Banane, cetrioli, Zucchine e vegetali simili sono mirati alla forza dell’organo sessuale maschile. E’ vero!
Le arachidi hanno un profondo effetto sui testicoli e sulla libido sessuale. Molte persone non si rendono conto che l’argentine , principale componente del Viagra, viene dalle arachidi



Tagliare un fungo a metà e somiglierà ad un orecchio umano. E’ stato scoperto che i funghi migliorano l’udito, essendo essi uno dei pochi alimenti che contengono vitamina D. Questa particolare vitamina è importante per la salute delle ossa, anche per quelle piccole che trasmettono il suono al cervello.


Le olive aiutano la salute e la funzione delle ovaie.





La radice del gingerino, comunemente venduto nei supermercati, spesso somiglia ad uno stomaco. E’ interessante dunque notare che uno dei suoi più grandi benefici sia quello di aiutare la digestione. I cinesi la utilizzarono per oltre 2.000 anni per calmare lo stomaco e curare la nausea, mentre è anche un rimedio popolare per la cinetosi.


Conclusione

La dottrina della “Firma delle Cose” può esserci nuova, ma la sua saggezza è antica. Naturalmente, i mass media ci bombardano costantemente di pubblicità che spingono il consumatore ad acquistare prodotti raffinati e lavorati al posto di rivolgersi a produttori locali e scegliere alimenti biologici.

Non avendo tempo per cucinare, la maggior parte di noi è impegnata al lavoro. Il risultato è la costante presenza ci cibo pronto, processato, a basso costo, ad alto contenuto calorico e a basso contenuto nutrizionale (o “cibo come sostanze”). Ad ogni angolo delle città possiamo trovare cibi che conducono dritti alla strada dell’obesità.



Questi alimenti di bassa qualità vengono fortemente commercializzati e consumati da una popolazione sempre più ampia con un tasso di obesità che si avvicina ai 3/4 della popolazione americana. Più si mangia questa spazzatura più si ingrassa. Più si ingrassa maggiore è la possibilità di sviluppare malattie cardiache, diabete, cancro e una miriade di altri disturbi cronici. Questo è un grosso risultato per l’industria farmaceutica. Più la popolazione si ammala, maggiori saranno i farmaci venduti per il colesterolo, il diabete, l’ipertensione, la depressione e per molte altre malattie derivanti dallo stile di vita.

Questa struttura è costruita nel tessuto stesso della nostra economia e della nostra cultura. Potrebbe essere chiamata il complesso medico, agricolo, industriale di prodotti alimentari. Si tratta di pura violenza perpetrata nei nostri confronti dalle condizioni sociali, politiche, economiche e ambientali che tendono a favorire e promuovere lo sviluppo della malattia. Tuttavia, utilizzando questa dottrina della “Firma delle Cose” possiamo assumere un ruolo più che attivo nella cura della nostra salute. Siamo i migliori medici di noi stessi, mettiamoci alla prova.

Ringrazio per questo articolo:


http://www.cure-naturali.it

http://www.mondimedievali.net

http://www.neovitruvian.it


LA LUNA



"Nuovamente, intorno alla Luna, così splendida e piena, celano le stelle il loro volto luminoso,
mentr'essa diffonde la sua argentea luce su tutta la vasta terra". (Saffo, Plenilunio)

La Luna domina il segno del Cancro ed è convertibile. Il suo domicilio è nel segno del Cancro, Gioia (un pianeta è detto gioia, quando è situato nel suo domicilio preferito) nel segno del Cancro, esaltazione nel segno del Toro, Esilio nel segno dell’Ariete, caduta nel segno dello Scorpione, peregrina( un pianeta è detto peregrino, quando è in un Segno Zodiacale non propizio alla sua espansione magnetica) nei segni del Leone e della Vergine, luminare femminile rappresenta i sentimenti e la psiche.

"Il numero sette, per le sue virtù occulte, tende a realizzare tutte le cose;
è il dispensore di vita e fa parte di tutti i cambiamenti, come la luna che cambia ogni sette giorni". Ippocrate

La Luna dista dalla terra mediamente 384.000 km e possiede una massa di circa 7.36 1022 kg?? (circa 1/77 di quella terrestre). Se si escludono strani "effetti magici" non dimostrati, gli unici mezzi che la Luna ha a disposizione per interagire con la Terra sono: la forza gravitazionale e la luce solare che essa riflette.

L’effetto più evidente e maggiormente conosciuto originato dalla forza gravitazionale lunare è costituito dalle maree. Esse sono fenomeni complessi che sono principalmente generati dall’attrazione congiunta della Luna e del Sole sugli oceani. La differente forza gravitazionale agente su punti molto lontani tra loro determina il movimento della massa fluida.

Meno conosciuta è l’esistenza di un fenomeno simile che interessa l’atmosfera. Con un meccanismo analogo a quello che fa muovere l’acqua degli oceani, anche le masse gassose dell’atmosfera possono spostarsi determinando le cosiddette maree atmosferiche. Tali maree possono determinare piccole differenze di pressione dell’ordine di qualche millesimo di millimetro di mercurio (la pressione atmosferica è mediamente di 760 mm di mercurio).

Oltre alle maree atmosferiche, sono state accertate le cosiddette maree terrestri. Il globo terrestre presenta nel suo insieme una certa elasticità (comparabile a quella dell’acciaio). Di conseguenza, sottoposto a tensioni originate dallo stesso meccanismo che origina le maree oceaniche e atmosferiche, può subire piccole deformazioni.

La luce riflessa dalla Luna è molto debole rispetto a quella solare. Pur essendo troppo debole per alimentare la fotosintesi clorofilliana, la luce lunare sembra tuttavia in grado di provocare certi movimenti (tropismi) in certe specie vegetali. Inoltre, alcuni organismi marini sembrano avere un comportamento riproduttivo influenzato dalla luce lunare.

Molti manuali d’orticoltura "fai da te" e i classici calendari lunari per agricoltori raccomandano un rigoroso rispetto delle fasi lunari per lo svolgimento di quasi tutte le pratiche agricole: semina, trapianti, potature, taglio degli alberi, imbottigliamento del vino, ecc. Tutti i consigli forniti possono essere sintetizzati in una regola generale: «Tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente. Tutto ciò che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante».

Studi statistici miranti a trovare una correlazione tra eventi sismici ed attività lunare hanno fornito risultati dubbi. Tuttavia non si può escludere che il fenomeno della maree terrestri possa avere una certa influenza sullo scatenarsi di sismi, conseguenti al liberarsi delle enormi quantità d’energia elastica accumulata nel sottosuolo in corrispondenza delle faglie.

Dopo il Sole, la Luna è il corpo celeste che appare con maggiore evidenza ad una semplice osservazione del cielo. Si comprende pertanto come essa, fin dall’antichità, abbia stimolato l’interesse e la fantasia dell’uomo. La Luna è l’astro più vicino a noi, tanto che se fosse possibile costruire un ponte per raggiungerla sarebbero necessarie soltanto ventinove Terre unite. Gli Arcadi facevano risalire le loro origini ad un’epoca in cui la Terra non aveva ancora il suo satellite e per questo, avevano preso il nome di Preseleni. Aristotele narra che prima dei barbari che allora popolavano l’Arcadia, quei territori erano stati occupati da altri popoli ivi residenti da quando in cielo non era ancora comparsa la Luna. Orazio parla degli Arcadi nello steso senso.
Mitologie lunari si ritrovano in tutte le culture: la sua misteriosa luminosità e la mutevolezza periodica del suo aspetto hanno da sempre spinto gli uomini ad immaginare una possibile correlazione tra le vicende terrene e il nostro satellite.

Ancora oggi, ad oltre venticinque anni dalla sua conquista da parte dell’uomo, la Luna continua ad alimentare mitologie, condivise da molte persone. I miti che avvolgono la Luna, tendono a mostrarla bella e femminile, ma anche una crudele seduttrice: ammaliò Ulisse sotto le sembianze della maga Circe; come Ecate, ha ricompensato i suoi favoriti; è stata vista condurre il suo carro attraverso il cielo della notte nelle vesti di Selene. Nel mito e in astrologia è associata al parto ed è strettamente legata alle emozioni e all'apparato digestivo. La sua qualità principale è quella di spingere la personalità ad un comportamento naturale e istintivo; la Luna sa rendere pazienti e pieni d’immaginazione; con aspetti negativi rende mutevoli, di ristrette vedute e inaffidabili.

Nei tempi antichi, non erano rare le culture che pensavano che la Luna morisse ogni notte, scendendo quindi nel mondo delle ombre; altre culture pensavano che la Luna inseguisse il Sole (o viceversa). Durante il Medioevo, alcuni credettero che la Luna fosse una sfera perfettamente liscia, ed altri che vi fossero oceani. Ancora nel 1920, si pensava che la Luna potesse avere un'atmosfera respirabile (o così lasciano intendere i racconti di fantascienza del periodo). Nel 1969, Neil Armostrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a camminare sulla Luna.

La Luna è spesso protagonista in molte mitologie e credenze popolari. Le numerose divinità lunari sono spesso femminili, come le dee greche Selene e Artemide e le loro equivalenti romane, Luna e Diana. Si possono trovare anche divinità maschili, come Nanna o Sin dei Mesopotamici, Thoth degli Egiziani e il dio giapponese Susanowo, assieme ad Isil che si trova nella mitologia inventata della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien.

Quando i nostri più antichi progenitori conquistarono la posizione eretta e più agevolmente poterono volgere lo sguardo al cielo, quale dovette essere il loro stupore misto a timore nel veder galleggiare nel liquido purissimo blu cobalto dell'atmosfera incontaminata che allora avvolgeva la terra il disco argenteo della luna, fra miriadi di piccole luci scintillanti ed ammiccanti. Certo, quest’inaspettata, superba visione (non perché gli animali che li avevano preceduti non l'avessero mai vista, ma perché i loro occhi d’esseri umani la guardavano per la prima volta con sensibilità, affettività e consapevolezza nuova, e con nascente capacità di pensare i pensieri), quest’astro dalla luce purissima dovette riempirli d’inquietudine, di un timore e forse di un'angoscia nuova, trovandosi improvvisamente al cospetto di qualcosa di assolutamente inaspettato, inspiegabile, incontrollabile, troppo grande per essere umano, quindi certo ricolmo d’enorme potenza, ben superiore a quella di qualsiasi individuo sulla faccia della terra. E nello stesso tempo, quel disco d'argento era rasserenante, forava le tenebre inquietanti della notte, consolava dell’improvvisa perdita della luce, fugava ombre che potevano celare insidie improvvise e terrorizzanti, quindi era qualcosa di buono, come la carezza di una donna, madre, sorella, compagna, ma nello stesso tempo, era fredda, non calda come quella del disco rosso-arancio che era improvvisamente sparito, non calda come la carezza calda di una donna, ma fredda come lo sguardo di una donna che ci rifiuta, che si allontana, che si ritrae dal nostro contatto. Ecco, la prima associazione donna-luna potrebbe essere sorta nella mente dell'uomo presso a poco così. Si comprende allora come, nel tempo, la luna sia diventata nell'immaginario umano simbolo dei genitori, ricettacolo dello sperma e delle anime dei trapassati (nel suo aspetto di creatura che periodicamente scompare), quindi simbolo di vita e di morte, come il serpente che spesso la raffigura (la Dea dei Serpenti minoica o, secondo certe interpretazioni, la stessa dea del Nilo): simbolo quindi dei ritmi biologici, in cui la morte è in realtà l'inizio di una nuova rinascita. Quindi la luna è il tempo che passa (come mostrano le tacche nella luna-corno della Venere di Laussel), delle variazioni periodiche, già evidenti ed osservate dall'alba dei tempi. Di lei l'uomo fin dalle origini ha colto soprattutto il cambiare forma, passando attraverso fasi diverse, proprio come la donna-madre, cominciando dalla ritmicità dei cicli mestruali, legati anch'essi alle fasi lunari: simbolo di trasformazione e di crescita .soprattutto ricettacolo dei semi della fecondità ciclica. Le feste della luna non a caso sono feste delle coltivazioni, essendo la luna prototipo di fecondità: essa presiede il rinnovamento periodico nel mondo animale e vegetale e umano. fecondità fusa nel culto della Grande Madre. Si capisce quindi come questo movimento ciclico possa essere stato pure messo in relazione col simbolismo lunare di Giano, dio bifronte per eccellenza: la luna è porta del cielo e porta dell'inferno. La luna è anche simbolo del sogno e dell'inconscio, che fanno parte della vita notturna.

Molti popoli hanno sviluppato fin dai tempi più antichi i propri miti e le proprie leggende riguardo alle eclissi, spesso credendo che esse fossero il presagio di qualche catastrofe naturale o della morte o disfatta di un re.

Un mito molto diffuso è quello che durante un'eclisse un drago divori il Sole. Molte culture hanno inoltre sviluppato i propri metodi per contrastare gli effetti di un'eclisse: per esempio gli antichi Cinesi cercavano di fare molto rumore per spaventare e scacciare il drago, suonando tamburi, scoccando frecce nell'aria e percuotendo delle pentole. Questa tradizione è sopravvissuta in un certo senso fino al secolo scorso, quando la Marina Imperiale Cinese usava sparare con le proprie armi da cerimonia durante l'eclisse, per scacciare simbolicamente il drago invisibile.

In India, la gente si immergeva fino al ginocchio nell'acqua di un fiume, credendo che questo aiutasse la Luna e il Sole a difendersi dal drago. In Giappone si usava invece ricoprire i pozzi durante un'eclisse, per evitare che vi cadesse del veleno proveniente dal cielo oscuro.

Tuttavia ci furono anche credenze più ottimistiche riguardo a questo fenomeno naturale: a Tahiti per esempio, le eclissi erano interpretate come il congiungimento amoroso del Sole e della Luna. Perfino ai giorni nostri, presso certe tribù eschimesi e artiche si crede che le eclissi siano un segno della benevolenza divina: il Sole e la Luna lasciano temporaneamente il proprio posto in cielo per controllare che sulla Terra vada tutto bene.

L'intimità tra uomo e natura ha da sempre impregnato di sé la vita spirituale ed estetica dell'uomo. Dunque, nulla di sorprendente che le sue prime espressioni artistiche siano un riflesso di ciò. I ritmi della natura, poi, costituendo i suoi aspetti più immediatamente evidenti, hanno da sempre colpito l'immaginazione, oltre che l'attenzione, dell'uomo, fin dai primordi. Ogni essere vivente soggiace ai ritmi della natura, nascita, sviluppo, morte.
Appena l'uomo solleva gli occhi al cielo, nelle buie notti, è la luna, ciclicamente cangiante, ma sempre riapparente, ad apparirgli, e così pure sulla terra, riflessa dalle acque limpide che essa stessa illumina.



Mito della Tradizione Ebraica

La Luna Punita
All’inizio dei tempi Sole e Luna erano della stessa grandezza e brillavano di identica luce: quando uno dei due tramontava, l’altro sorgeva a illuminare il mondo.

La Luna, però, non sopportava che il Sole fosse grande e bello come lei, e chiese a Dio:

«Ti pare possibile che in cielo ci siano due re di uguale potere? Non sarebbe meglio che uno obbedisse all’altro?»

«Sono d’accordo» disse Dio. «Vuoi dire che tu diventerai più piccola, e rifletterai i raggi dei Sole»

Così la Luna, che era tanto ambiziosa, venne punita, e si lamentò amaramente. «Che altro vuoi?» chiese il Signore.

«Possibile che io debba rimpicciolirmi perché ho detto una cosa giusta?» protestò, allora Dio volle consolarla:

«Ogni volta che apparirai in cielo, una schiera di stelle ti farà compagnia, come se tu fossi una regina con il suo seguito. E, se ancora non ti basta, gli Ebrei conteranno i giorni e gli anni su di te.»



E infatti quello ebraico è un calendario lunare.


La Luna è graficamente rappresentata, fin dai tempi preistorici, come falce o mezzaluna, glifi che ricorrono ancora oggi nell’araldica e in alcune bandiere di stati islamici, come la Turchia.

Il segno grafico della Luna deriva dal geroglifico usato dagli antichi greci consiste in una falce, un mezzo cerchio, una mezzaluna, simbolo quest'ultimo che esprime passività.
La falce appare spesso, ad esempio negli affreschi rupestri del Paleolitico e nei geroglifici egizi, come una rappresentazione stilizzata delle corna di bue. Il ciclo lunare di nascita e morte, inteso come permanenza dell’essere attraverso le mutevoli vicende del divenire, è universalmente rappresentato dalla spirale e dal cerchio, quest’ultimo usato anche come rappresentazione della Luna piena (se bianco) o nuova (se nero). Lunari sono anche tutti gli oggetti circolari, come coppe, culle, uova, semi ecc.. Altri classici simboli lunari sono la svastica orientata in senso antiorario, spesso associata alla mezzaluna e a divinità lunari, come Artemide, Astarte, Kali, e il sistro, strumento musicale a percussione, attributo di Iside e Artemide, simbolo di movimento ritmico perenne. Tipicamente lunari sono il numero sette (sottomultiplo di vent’otto, i giorni del mese lunare) e il numero tre, che simboleggia Luna piena, nuova e mezzaluna: spesso infatti le Dee Madri sono adorate in forma trinitaria e tipicamente lunare è il triskel, spirale celtica a tre braccia, presente anche in Sicilia, emblema ufficiale dell’isola di Man, dove un tempo era adorata la dea Luna Ana.

La Luna si limita a riflettere la luce del Sole, quindi simboleggia un carattere di ricezione, di accoglimento femminile, di sottomissione che è tipico dell'astro,esprime al massimo le caratteristiche di maternità e passività.

Gli strumenti della tessitura e della filatura sono ovunque simboli del divenire ciclico, associati alla Luna: la filatura richiede infatti un movimento ritmico, circolare, simile a quello lunare. Per questo in molte tradizioni sono le dee lunari ad aver inventato l’arte della tessitura e il fuso è un loro attributo caratteristico (ad esempio in Ishtar e Persefone). I fili di un tessuto danno continuità, ma costituiscono anche un legame, e dunque diventano spesso simbolo del destino, che limita e vincola l’uomo. In molte culture troviamo perciò divinità lunari che tessono il destino dell’uomo, come le Moire greche, le Parche romane o le Norne germaniche e talvolta la Luna è rappresentata come un ragno gigantesco, intento a tessere la sua tela.

Il sole è vitalità. La luna è il primo distributore dell'energia solare, psicologicamente rappresenta i nostri mezzi di adattamento alle esigenze vitali, l'adattamento alla vita, i nostri bisogni. Simboleggia la nostalgia della prima infanzia e del dono insostituibile dell'amore materno.
Influenza l'immaginazione e la memoria.
Se il Sole rappresenta la maturità la Luna rappresenta l'infanzia. Rappresenta il legame tra l'uomo e le forze misteriose della natura.
Nel tema natale di un uomo, la luna rappresenta la donna e il suo modo di considerare la donna ( madre moglie, amante). Nel tema di una donna rappresenta la sua femminilità, il suo modo di essere femminile. E' regolatrice del sonno e dei sogni. Il numero 2 è governato dalla Luna. La luna governa le persone nate il giorno 2, 11, 20 o 29 di ogni mese. Alla personalità numero due la luna conferisce una natura romantica. Queste persone sono pacifiche e gentili, ma insicure. Hanno bisogno di una guida che le rassicuri. Faticano a tradurre in pratica le loro idee.

La Luna rappresenta i sentimenti e le emozioni di una persona, la sua ricettività, l'immaginazione e il tono della sua vita basato sulle sensazioni primarie. Inoltre la Luna simboleggia il senso del ritmo, del tempo e la sincronia nella vita di una persona, oltre a influenzare la sua adattabilità ai cambiamenti, la sua mobilità e versatilità.
PAROLE CHIAVE: Sensibilità, istinto, intuizione, fluttuazione, emozione

Nella volta celeste la Luna retrograda va sempre verso oriente. Questo movimento è sensibilissimo, tanto che può essere provato con osservazioni semplici ed elementari. Prendendo come punto di riferimento alla Luna una stella di prima grandezza che le sia vicina, si vedrà che notte dopo notte la Luna se ne allontana in direzione sempre contraria al moto diurno. Alla Fine del primo giorno si sarà allontanata di circa 13° e nei giorni successivi di 26°, di 39° e così via, finchè dopo 28 giorni, percorso un arco di 360° circa, sarà ritornata al punto di partenza. Quando la sera esce dai bagliori solari, la Luna ha una falce sottilissima, i cui estremi vengono chiamati corni. Dopo le fasi di Primo quarto, Plenilunio e Ultimo quarto, la Luna che volgeva alla Terra la faccia illuminata dal Sole, va a tuffarsi nei suoi raggi il cui splendore la rende invisibile; ed eccoci alla Luna Nuova, ossia alla congiunzione col Sole. I periodi di Plenilunio e novilunio si dicono egizie e quelle dei quarti quadrature. Con Luna uova inizia il Mese Lunare. Gli inglesi dicono che la Luna vecchia è sempre tra le braccia della Luna Nuova. Le fasi e gli aspetti della Luna hanno dato origine ai giorni della settimana: infatti la Luna ogni sette giorni appare sotto una nuova forma. 

L’Olimpiade cominciava sempre con la Luna Nuova. Ogni 235 lunazioni che occupano un periodo di 19 anni la Luna ritorna alle stesse fasi: la scoperta di questo principio fu così interessante che il relativo calcolo astronomico fu esposto in lettere d’oro ai Fori e fu dato il nome di numero d’oro all’anno che, concludendo il periodo di 19 anni, riportava la Luna in congiunzione col Sole nello stesso punto di cielo, ossia nello steso segno zodiacale. Questo numero d’oro viene calcolato nel calendario delle cerimonie sacre, comprese quelle Cristiane. Infatti la Pasqua non ha un giorno fisso come il Natale, ma cade nella domenica successiva al Plenilunio corrispondente all’equinozio di primavera.

Gli influssi della luna rafforzano i benefici della meditazione.

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 Chiamare il pensiero.

Meditazione usata dai monaci buddhisti per creare il vuoto mentale richiamando il pensiero, chiamandolo per nome.
Sedetevi, chiudete gli occhi e volgete l'attenzione dentro di voi, controllate che tutto il corpo sia rilassato e non ci siano tensioni muscolari.
Sentite il vostro respiro calmo e regolare.
Nella calma di corpo e mente richiamate il pensiero proprio con il suo nome "pensiero" come se fosse una persona e vedrete come la vostra mente, anche se per poco, sia sgombra da tutti i pensieri.
Osservate i pensieri che passano la vostra mente, ma nel modo più oggettivo possibile, non giudicateli non cercate di attaccarvi a quelli più piacevoli o respingere quelli spiacevoli, osservateli , semplicemente osservateli.
Osservate la natura e il contenuto dei vostri pensieri, come si formi meccanicamente una catena di associazioni e come con facilità ci si possa perdere nei nostri stessi pensieri, quando accade ristabilite dolcemente il controllo su di essi.
E' incredibile, la mente è vuota quando volete un pensiero e lo chiamate, piena di pensieri quando volete mandarli via.

" Come si può trattenere la mente che corre dietro ai piaceri sensuali? Lasciate che la mente corra, ma voi rimanete quieti dove siete. Non lasciate che il corpo corra dietro una mente irrequita. Dite alla mente: Non ti darò il mio corpo come servo. Allora la mente desisetrà e potrà essere sconfitta."

Se hai la Luna in un segno di Fuoco, reagisci ai cambiamenti di esperienza con azione diretta e entusiasmo.
Nell'Ariete in un modo aggressivo, impaziente, forte o diretto e competitivo. Dona entusiasmi eccessivi, cambiamenti bruschi. Destino instabile.
Nel Leone con calore generosità ed entusiasmo. La luna in questo segno è indice di fortuna e buona riuscita.
Nel Sagittario in modo entusiastico e idealistico, su una base religiosa o filosofica.
E' indice di natura espansiva socievole

Se hai la Luna nei segni di Terra, reagisci con fermezza e stabilità.
Nel Toro reagisci lentamente a ogni esperienza, mantieni stabilità e ponderatezza. La luna ti dona una forte sensualità.
Con la Luna nella Vergine reagisci con un adattamento pratico a tutti gli stimoli, in modo analitico.
Nel Capricorno reagisci con autocontrollo e determinazione: talvolta in modo negativo e automatico.

Con la Luna nei segni d'Aria, si affrontano i cambiamenti d'esperienza con previdenza e valutazione obiettiva.
Nei Gemelli reagisce in maniera rapida, percettiva mutevole, con infinita curiosità ma anche diplomazia.
Nella Bilancia si reagisce con obiettività, si soppesano tutti i lati di una situazione, il che può contribuire ad una indecisione. Dona allegria.
La luna nell' Acquario reagisce in modo imprevedibile, eccentrico e con distaccata obiettività, a volte con scarsa sensibilità Si sente sicuro se può esercitare una completa libertà di idee.

Con la Luna nei segni d'Acqua reagisce con sensibilità ed emotività.
Nel Cancro reagisce con estrema sensibilità e con senso protettivo nei confronti degli altri ma tende a lasciar correre.
Nello Scorpione con intensità, passionalità. In modo indipendente ed energico.
Nei Pesci reagisce con sensibilità passione, empatia vaghezza, vulnerabilità e idealizzazione.

La settimana ha avuto origine dai sette giorni della fase lunare. Perciò ogni giorno è stato dedicato a un astro protettore:

la Domenica è dedicata al Sole
Il Lunedì alla Luna
Il Martedì a Marte
il Mercoledì a Mercurio
Il Giovedì a Giove
il Venerdì a Venere
Il Sabato a Saturno

La divisione dei giorni in ore viene attribuita agli Egizi. La prima ora della settimana inizia con l’ora del Sole e finisce con l’ora di Saturno.

L’Astrologia non considera la Luna un astro morto perché non assomiglia alla Terra; anzi, per l’Astrologia, essa è un cristallo vivente ed acquoso e ha un’atmosfera più leggera e rarefatta di quella della Terra. La Luna possiede lo spirito dell’Entità vivente chiamato Spirito della Luna, ed è a questa energia e a questo spirito lunare che dobbiamo molte cose che avvengono sulla Terra.

L’influenza della Luna sull’uomo è molto forte. Il popolo ha dei modi di dire che esprimono delle verità: "ha un viso di luna piena"; "il tale è lunatico"; "avere la luna per traverso"; "hai le lune?"; "la luna è rossa"; "la luna di miele"; "che luna nera!".

Secondo l’Astrologia la Terra, la Luna e il Sole sono uniti nei confronti dell’uomo dai loro nuclei centrali. Ognuno di essi possiede una forza tutta sua particolare che si unisce in un’unica volontà nei confronti dell’uomo. Questi centri sono astralmente in diretto contatto fra loro e per mezzo dei Pianeti e delle Stelle Fisse mettono l’uomo nella condizione di ricever i fluidi astrali che sono differenti da uomo a uomo. Tutti questi centri sono centri di forza e di radiazioni magnetiche che pervadono la personalità umana. Essi sono dei corpi viventi, intelligenti e attivi; e anche se fossero dei gas, dei metalli, dei cristalli, delle gemme o dei vegetali, l’uomo sarebbe costituito della loro stessa natura e del loro stesso spirito. La luna può essere considerata come uno spirito vivente

E il suo nucleo come un enorme cristallo dalle più svariate trasparenze o un magnete intermediario tra il mondo Solare e quello Terrestre, nello spirito della Luna vi è tutto il mistero del concepimento, della nascita e della morte e spesso è racchiuso nel subconscio dell’individuo.

Plutarco scrisse che si muore alla Luna e si vive al Sole e che tutto ciò che è femminile ritorna alla Luna, mentre ciò che è maschile ritorna al Sole. Tutta la psicologia umana è basata sull’Asse Lunare che idealmente attraversa i segni zodiacali da nord a sud. Tutto ciò che è sentimento, attrazione, intuito è sempre nel profondo della psiche dell’uomo e nel suo sistema nervoso, e su ognuno di questi fattori sovrintende in massima parte la Luna. La Luna ha uno Zodiaco Solare in ciò che riguarda i segni e un altro diverso che riguarda la disposizione delle Case o Dimore. Esso è composto di 28 Dimore (quello Solare invece è di dodici, quanti sono i segni zodiacali), e ognuna di queste Dimore ha un suo significato preciso che riguarda soprattutto l’origine dei sentimenti e le differenze psicologiche e genetiche di ciascun uomo. Presso i popoli orientali l’Asse Lunare era chiamato Drago ed anche oggi in astrologia è chiamata così perché si potrebbe paragonare a un guerriero disposto sempre a combattere con l’arma spianata. La qualità del combattimento è data dal Pianeta a lei congiunto o in aspetto negativo.

Il Pianeta rappresenta le prove che il Nativo deve superare con la sua volontà. Nei confronti di questo Drago Lunare l’uomo può avere il cammino libero o pieno d’intoppi; ma l’invito alla lotta tende sempre ad affermare il proprio "IO".

Nelle sue diverse fasi, nei suoi Nodi Lunari e a seconda della sua posizione, la Luna ha diversi influssi benefici o malefici, o meglio positivi o negativi. Essendo dotato di libero arbitrio l’uomo può, se veramente lo vuole, trasformare un fattore negativo in positivo. I Nodi Lunari sono come dei fiumi che un Nativo deve saper superare nuotando con forza e a volte contro corrente. Il libero arbitrio lo spinge ad agire o a non agire; ma se un Nativo resta indifferente interviene il Fato, e alle volte la mancanza di reazione può dare la pazzia, la degenerazione, l’omosessualità ossessiva, la criminalità patologica e la tendenza al suicidio.

Non si può pervenire al mondo Solare se prima non si è passati attraverso il mondo Lunare oltre il quale il Drago non è più appartenente alla Sfera Terra-Luna, ma diventa un Drago Celeste. L’IO dell’uomo ha così superato le prove e si appresta alla vita spirituale. La via di uscita è quella ei nodi lunari.

La Dea della Luna il cui culto era forse il più diffuso durante l’antichità era la babilonese Ishtar. Nei diversi paesi in cui era venerata veniva adorata sotto molti e svaríati nomi. Era Astarte a Canaan; Attar in Mesopotamia; Athtar nell’Arabia Meridionale; Astar in Abissinia; Atargatis in Siria; Astarte in Grecia; mentre Artemide sembra essere il termine generico usato per ognuna delle molte manifestazioni di questa grande e potentissima dea La divinità corrispondente in Egitto era Iside.
Ishtar la Grande Madre è nuda, poiché la Verità non ha bisogno di coprirsi di veli.
Sul suo capo spicca l'emblema lunare. Nella mano destra Ishtar ha una coppa, simbolo di gioia e abbondanza perché contiene il nettare della Vita.
Nella sinistra, un loto, fiore che nasce sott'acqua ma che diventa di purezza ineguagliabile una volta sbocciato alla superficie. Il significato è dunque chiaro e fedele all'assioma del vero magista: "Ex tenebris ad Lucem...".
Secondo la mitologia Maya la Luna ed il Sole, prima di divenire gli astri celesti che noi oggi vediamo, furono creature terrestri, una giovinetta ed un ardito cacciatore.
Fra i due si accese l'amore e, dopo varie vicende, fuggirono insieme.
Il nonno della ragazza, irato, la fece uccidere. Le libellule raccolsero allora il corpo ed il sangue della ragazza in tredici ceppi cavi.
Dopo tredici giorni di ricerche il Sole trovo' i ceppi. Da dodici di essi nacquero insetti nocivi e serpenti che andarono a popolare tutto il mondo, dal tredicesimo uscì la Luna resuscitata.

Secondo la mitologia egiziana, Nut, divinitaà celeste, sposò segretamente Geb, dio della Terra, ma

Ra, dio del Sole, formulò un incantesimo per il quale la dea Nut non avrebbe avuto la possibilità di procreare in nessuno dei dodici mesi dell'anno.
Intervenne allora Thot, potente divinità, che con una partita a dadi riuscì a sottrarre al Sole cinque dei suoi giorni, i quali non appartennero ad alcun mese.

L'incantesimo di Ra era dunque rotto e Nut generò cinque figli.
Uno di questi, Osiride, divinità impersonata nella Luna, sposò poi la sorella Iside insediandosi sul trono terrestre del padre Geb. L'altro fratello, Seth, riuscì con uno stratagemma ad ucciderlo e ne smembrò il corpo in quattordici pezzi. Iside riuscì a recuperare tredici dei quattordici pezzi e ad impietosire Ra affinchè ridesse vita ad Osiride. Il quattordicesimo pezzo rimase però nel Nilo e dette al fiume la sua forza fecondatrice.

Questi due miti, brevemente riassunti, illustrano, con le loro analogie e con le loro differenze, quanta importanza nell'immaginario dell' umanità sia sempre stata data alla Luna, al suo regolare rivolgersi in cielo e al ripetitivo alternarsi delle sue fasi.
In entrambi i miti si ha, infatti, uno smembramento del corpo della Luna (in tredici pezzi nel mito Maya, in quattordici in quello egiziano) con chiara allusione alla progressiva scomparsa della Luna durante la fase calante; in entrambi i miti, poi, è centrale il rapporto tra la Luna e la potenza procreatrice del corpo femminile.

Vi sono nei Musei Capitolini di Roma due statue che meglio di ogni scritto spiegano molto bene il Mondo Lunare.

La prima è la Grande Madre simile a Maria: è Artemide, regina dei cieli che salva dagli inferi.



Statua di Artemide (Efeso, Turchia).Associazione ACRO

Se si osserva questa statua vediamo nel pettorale molti seni il cui significato è la donazione del latte, cioè dell’alimentazione essenziale. L’astuccio che racchiude il corpo di questa statua è coperto da figure di animali, simboli della Madre generatrice di ogni seme, mentre il collare con i suoi segni zodiacali raffigura la forza radiante dei cieli. I greci ponevano questa statua a guardia delle loro case ed era per loro una statua ideografica comune come per noi lo è Maria, la cui immagine è frequente sia nelle case dei poveri che nei Santuari famosi. Sulla Madonna miracolosa di Loreto vi è una leggenda jugoslava bellissima: Maria, madre di Gesù, si stabilì ad Efeso nel Santuario di Artemide e lì morì e fu sepolta. Ma un giorno, non contenta di riposare ad Efeso, volò via con tutto il Santuario sostando prima in Jugoslavia e poi a Loreto, dove volle stabilirsi. Tutte queste Madonne sono di pelle bruna come la grande Artemide. Ma, bianca onera, è sempre la Grande Madre, la psiche , il profondo dell’uomo che deve vincere le prove che gli sono state date per superare i Nodi che lo tengono legato alla Terra e salire al Mondo Solare. La dea Artemide è chiamata anche "prothyraia", o meglio colei che sta davanti alla porta e, diventa Guardiana della Soglia, è portatrice di Luce quando ascolta la preghiera, dona la magia alle erbe medicinali ed è guaritrice quando fa cessare le epidemie, le malattie mentali o la febbre da parto. Le offerte che il popolo faceva ad Artemide erano delle più semplici, e cioè focacce e candele.

Un altro aspetto della Luna è quello di Diana quando presiede alla caccia, va nei boschi seguita dal cane o dal cervo, è casta, frigida, non sa amare. E’ solo molto bella. Rappresenta per l’uomo la scoperta di essere immerso in un mondo di materia che deve superare uccidendo la contrarietà. L’uomo deve essere signore delle fiere e le fiere sono i pensieri tortuosi come l’avarizia, l’orgoglio e la lussuria. La statua di Artemide è un invito a superare il Drago Lunare. La nascita, la crescita, la bellezza, la maturità, il rinnovarsi nella morte, il trasmutarsi in una nuova vita: questo è il simbolo costante dello spirito della Luna. La Luna in astrologia più che un corpo fisico è metafisico; e come tale diviene triplice e vigila sui sentimenti dell’uomo. Nelle statue greco-romane la Triplice Luna è rappresentata da uno steso corpo con tre teste sormontate da una corona diversa: di mirto la prima, a cinque punte la seconda, di alloro la terza. Dalle sue mani parte una torcia che rappresenta il fuoco purificatore, un pugnale atto al sacrificio, una fiamma simboleggiante la luce della resurrezione e una chiave per l’apertura dei Mondi Solari della nostra vera personalità e della completezza del nostro "IO".

"Tutto il nettare che fluisce dalla luna dalla divina bellezza è, senza eccezioni, divorato dal sole, ed è per questo che il corpo è soggetto alla vecchiaia e alla morte". Hatha Yoga Pradipika III 77


Le tre notti di Luna nuova, in cui la Luna scompare, simboleggiano la morte: per questo motivo la Luna è ovunque collegata alla morte, valorizzandola come momento di rigenerazione. La mezzaluna, ad esempio, è un simbolo funerario molto frequente sulle tombe, in tutto il mondo, e molte divinità lunari sono anche funebri e sotterranee (come Persefone o Ecate). È molto diffusa la credenza che la Luna sia il luogo dei morti, dove migrano e si riposano le anime defunte. Secondo le Upanishad, sacre scritture indù, le anime sulla Luna si riposano in attesa della prossima reincarnazione. Secondo Plutarco l’uomo è composto di intelletto, anima e corpo: il Sole fornisce l’intelletto, la Luna l’anima e la Terra il corpo. Dopo la morte l’anima torna alla Luna, come il corpo alla Terra. Alcuni miti africani e australiani evidenziano una frattura tra il destino della Luna e quello dell’uomo, narrando di un messaggio, trasmesso dalla Luna agli uomini, per mezzo di un animale a lei sacro (lepre, cane, lucertola), per assicurarli che "come io muoio e resuscito, così anche tu morirai e tornerai in vita". Ma il messaggero, per incomprensione o cattiveria, comunica precisamente il contrario, cioè che l’uomo, dopo la morte, non rivivrà più: così ha origine la mortalità dell’uomo. La Luna è legata non solo alla morte fisica, ma anche a quella iniziatica, cioè a tutte quelle cerimonie di iniziazione in cui l’adepto celebra la propria trasformazione interiore, sperimenta la morte della sua vecchia personalità e la rigenerazione come "uomo nuovo".

La Luna nuova è rappresentata da Ecate, dea vendicatrice, Lilith, nome nefasto riguardante la Luna nera, simboleggiante l'aldidlà, le forze misteriose, il mondo della magia nera e degli spiriti; era protettrice delle maghe, le aiutava a preparare filtri illuminando la notte. Ecate, dea dell'Ade e degli spettri, si aggirava di notte con le anime dei morti e una muta urlante attorno ai sepolcri.
Dea malvagia, rappresentata come creatura della notte, portatrice di turbamenti, angosce e cattivi presagi. I suoi attributi sono il serpente, la fiaccola, la spada, il pugnale e la chiave.

Le storie di Ecate o Lilith, Artemide e Selene si intrecciano forse in modo poco chiaro. Infatti la Luna rappresenta la nostra psiche, simboleggia le inquietudini dell'anima

In molti miti lunari ricorre il tema della Luna Nera: interpretata come la faccia invisibile del nostro satellite o, più spesso, come Luna nuova, la Luna cioè nascosta dalla congiunzione con il sole, è in ogni caso caratterizzata dalla sua oscurità, che la collega da un lato alla morte, all’oltretomba, ai fantasmi, dall’altro ai fenomeni di perdita di coscienza, agli aspetti più tenebrosi della psiche, come la follia, la possessione demoniaca, gli incubi, il panico, l’angoscia. Se la Luna è tipicamente femminile e viene associata alla donna, la Luna Nera, per la sua oscurità, è adatta a simboleggiare gli aspetti più inquietanti e minacciosi della femminilità, a dare forma alle paure dell’uomo nei confronti degli aspetti più violenti, sfrenati e incontrollabili della sessualità femminile e degli aspetti regressivi e castranti della maternità: la Dea Madre si trasforma così in Madre Terrificante, che spaventa il figlio e può arrivare fino all’infanticidio. Le culture più patriarcali, che sono quelle maggiormente conflittuali rispetto alla sessualità femminile e all’indipendenza della donna, hanno dato al simbolismo della Luna Nera un significato demoniaco e diabolico, che ha una lunga storia, dalla diavolessa babilonese Lilith, che in alcune tradizioni orali ebraiche diventa la moglie ribelle di Adamo, bestemmiatrice e madre di diavoli, all’Ecate greca, potente Dea Madre pre-ellenica che il culto di Zeus ha relegato nelle tenebre, alle Empuse, demoni che assalivano e ossessionavano i greci durante la notte, alle Erinni e alle Furie, che tormentavano con il rimorso chi aveva infranto un tabù, fino ad approdare alla strega medievale, legata a Satana da un patto formale, ma ancora vicina al simbolismo lunare.

La Luna Nera è un giudice senza pietà sia per il singolo che per le nazioni. Per la Terra è l’Antimateria. Pitagora ne parla e così gli Ebrei. Un esempio del potere di questa Luna lo abbiamo nella leggenda di Sansone e Dalila. Dalila, cioè Da-Lilith, tolse la forza a Sansone invitandolo a tagliarsi i capelli. La metafora vuol significare che Sansone avrebbe dovuto essere più forte di Dalila e combatterla chiedendo l’aiuto di tre Angeli; ma non lo fece, e perciò essi non poterono aiutarlo. Lilith, secondo satellite della Terra, è l’astro nero che rappresenta tutto ciò che vi è di mostruoso nella natura umana. Essa è la tentazione, la seduzione, il tradimento, il caos, la violenza, l’aborto.

Lilith è tutto ciò che non osiamo dire a noi stessi e che non possiamo affrontare se non aiutati dal divino. E’ il nostro disperato dualismo che non ci da requie. Con Lilith l’uomo ha in sé il suo inferno e il suo paradiso. E’ l’impetuosa forza che può essere ottima o perversa, specie quando l’Eros si trasforma in Lilith nei suoi malefici aspetti con la Luna, il Sole, Saturno,Mercurio e tutti i

Pianeti. Una leggenda narra che Adamo (che vuol dire uomo rosso) Aveva due mogli: Lilith ed Eva. Con la prima bisticciava sempre e per vincerla si faceva aiutare da tre angeli. Lilith era gelosissima di Eva, e fece di tutto perché questa generasse Caino e Abele. Un giorno Adamo fu colto da un profondo sonno, e nello svegliarsi vide scomparire Lilith, cosicchè al suo fianco rimase soltanto Eva. Lilith però, anche se non visibile, rimase vigile e pronta a mettere ancora in atto i suoi poteri negativi non appena Adamo (cioè l’uomo) si mostrerà debole. Lilith è la distruzione. Eva la costruzione e il rinnovo intellettivo e psichico nel progredire delle generazioni.

L’animale magico della Luna è il gatto, si dice che l’occhio del gatto sembri seguire le fasi lunari nella loro crescenza e nel loro declino ed i suoi globi risplendono come due stelle nelle tenebre della notte. Ovidio nelle sue Metamorfosi narra che Diana per sfuggire all’inseguimento di Tifone si trasformò in gatto.


lunes, 16 de marzo de 2015




           Astri(logia) da dove arriva ma sopratutto                                                  dove va?

sigillo1



Il sigillo VA/243 e’ un sigillo accadico del III millennio a.C., oggi conservato al Vorderasiatische Abteilung del Museo di Stato di Berlino sotto la sigla VA/243.

Zecharia Sitchin (Baku, 11 luglio 1920 – New York, 9 ottobre 2010) nel libro che più lo ha reso famoso, “Il pianeta degli Dei – Le cronache terrestri. Vol. 1”, descrive il sigillo come una vera e propria lezione di astronomia sostenuta dal principale dio sumero “Anu” agli  uomini e ai suoi scribi.

Se osserviamo attentamente il sigillo si nota, oltre alle tre figure, una stella circondata da undici piccoli cerchi di varie dimensioni. Secondo Sitchin, quella al centro rappresenta il nostro sole mentre gli undici tondi sono i nove pianeti classici, la nostra Luna ed uno sconosciuto Pianeta X, chiamato Nibiru, dimora degli Dei.


Queste sono le fondamenta su cui si basa la teoria: “Sitchin afferma che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat e i Babilonesi “Marduk”. Questo corpo celeste si sarebbe scontrato con il pianeta Nibiru, dimora originaria degli Dei sumeri. Dalla disastrosa collisione tra Tiamat e Nibiru, narrata in forma epica nel poema sumero-babilinese Enuma Elish, sarebbe nata la Terra (in sumero, “Ki”), poi spinta nella sua orbita attuale da una successiva ulteriore perturbazione gravitazionale di Nibiru, e la attuale fascia degli asteroidi”.

Questo  saggio cercherà, avvalendosi di elementi della fisica quantistica, supportata con testi di filosofi greci riguardanti l’atomismo, di dimostrare che questo sigillo non rappresenta affatto il nostro sistema solare. L’autore non concorda con la teoria del prof. Sitchin allorquando egli sostiene che la civiltà sumera sia la culla della civiltà moderna. Niente di piu’ falso. Questo è negare (o peggio “omettere”) l’esistenza di civiltà molto più antiche di quella sumera databile intorno al 4000 a.C. come, ad esempio, l’ impero cinese e i popoli della valle dell’Indo che possiedono radici databili al 9000 a.C.
Partiamo da Zero

Molti lettori del prof. Sitchin sono rimasti affascinati dalle sue teorie a proposito di titaniche collisioni celesti, ed hanno comunemente accettato che il sigillo raffigurasse il nostro sistema solare.

Ora che gli animi di scienziati, sostenitori e contrari si sono calmati, ora che il sigillo in questione è stato riposto nella sua teca, ed ora che la scienza ha raggiunto traguardi che sembravano insormontabili e’ il momento di ristudiare tutto da capo. Ripartire, quindi, da zero.


Aristotele, Platone, Leucippo,Democrito, Epicuro, Lucrezio. Come andremo a  leggere  possiamo definirli “i padri spirituali di tutta la fisica moderna”. Sono i fondatori dell’ atomismo. L’atomismo, cultura filosofica dell’antica Grecia, è un indirizzo filosofico naturale di carattere ontologico (L’ontologia e’ una delle branche fondamentali della filosofia. E’ lo studio dell’essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali, viene dal grecològos“discorso”, quindi letteralmente significa «discorso sull’essere») basato sulla pluralità dei costituenti fondamentali della realtà fisica. Gli atomisti hanno teorizzato che il mondo naturale consista di due parti: gli atomi e il vuoto.

Sicuramente tra di loro spicca il nome di Democrito (Abdera, 460 a.C. – 360 a.C.), allievo di Leucippo, che fu co-fondatore dell’atomismo. È praticamente impossibile distinguere le idee attribuibili a Democrito da quelle del suo maestro. Democrito fu il più prolifico scrittore tra i presocratici. Nacque dopo Socrate e morì forse centenario, mentre Platone era in  vita . Tra gli allievi di Democrito vi fu Nausifane, maestro di Epicuro.

Purtroppo le sue opere non sono state conservate al completo, e ne abbiamo soltanto frammenti, ma sono più che sufficienti per datare i primi studi, anche se di natura filosofica, sull’atomo nella Grecia antica. Tra le sue opere troviamo “La piccola cosmologia”, “Sulla natura”, “Sulle forme degli atomi”, “Sulle parole”.

Il nome di Democrito è rimasto legato alla sua celebre teoria atomista considerata, anche a distanza di secoli, una delle visioni più “scientifiche” dell’antichità: l’atomismo democriteo infatti fu ripreso non solo da altri pensatori greci, come Epicuro, ma anche da filosofi e poeti romani come Lucrezio, nonché da filosofi del tardo medioevodell’età rinascimentale e del mondo moderno.

 Democrito può essere considerato il “padre delle fisica”, così come Empedocle lo era stato per la chimica.   “l’atomismo di Democrito ebbe una funzione determinante, nel XVI e XVII secolo, per la formazione della scienza moderna”.
Alla base dell’ontologia di Democrito c’erano i due concetti di atomo e di vuoto.

Democrito per certi aspetti sostituì l’opposizione logica eleatica tra essere e non essere con l’opposizione fisica tra atomo e vuoto: l’atomo costituiva l’essere, il vuoto rimandava in un certo senso al non essere. Per Democrito un atomo costituiva l’elemento originario e fondamentale dell’Universo  nonché il fondamento metafisico della realtà fisica; ciò significava che gli atomi non venivano percepiti a livello sensibile (realtà fisica) ma solo su un piano intelligibile, ossia attraverso un procedimento intellettuale che scomponeva e superava il mondo fisico-corporeo. C’è da precisare che l’atomo democriteo non costituiva in sé un’intelligibilità pura, come sarà l’idea di Platone, in quanto esso possedeva un’essenziale consistenza materiale: tuttavia era pur sempre una realtà intelligibile poiché sfuggiva ai sensi e si coglieva solo mediante l’intelletto. La realtà degli atomi costituiva per Democrito “l’ archè”, quindi l’essere immutabile ed eterno. Gli atomi erano concepiti come particelle originarie indivisibili, cioè erano quantità o grandezze primitive e semplici (ovvero non composte), omogenee e compatte.

Di fronte alla realtà di qualcosa (l’atomo), Democrito avrebbe ammesso l’esistenza di un “non qualcosa”, il vuoto appunto, il nulla inteso come spazio. Quindi il vuoto di Democrito non stava ad indicare l’esistenza del non essere ma più semplicemente la mancanza di materia, coincidente appunto con lo spazio. Pieno e vuoto costituivano pertanto i due principi originari a cui ricondurre l’esistenza di tutte le cose: l’uno rimandava all' altro, lo implicava necessariamente, poiché la realtà era il risultato della loro sintesi.
Come si è già accennato, gli atomi possedevano il movimento come loro caratteristica intrinseca: essi infatti si muovevano eternamente e spontaneamente nel vuoto, incontrandosi e scontrandosi. Il divenire del cosmo e della natura e la molteplicità degli enti erano dovuti proprio a questo incessante movimento da cui tutto si formava per poi disgregarsi. Il movimento quindi costituiva una proprietà intrinseca e spontanea degli atomi e, come tale, non era generato da una causa esterna ad essi: spontaneamente, per loro natura, essi si muovevano.

Il divino

Così come per il resto della materia, anche l’anima (psychè) per Democrito era costituita da atomi, atomi più sottili e lisci, di natura ignea. Essi penetrano tutto il corpo e gli danno vita e vengono mantenuti in esso grazie alla respirazione, inoltre grazie a questa capacità di vivificare, di render pensante l’ uomo, erano considerati divini. Infine Democrito, sostiene che gli Dei sono fatti di atomi proprio come gli esseri umani, ma che non interagiscono affatto con noi: questo fatto lo fece considerare come un vero e proprio anticonformista e ateo, una vera rarità ai suoi tempi.

- Gli atomi avendo movimento in sé tendono a incontrarsi e scontrarsi (questo porta alla mente la teoria di Sitchin sulla collisione di Nibiru con Marduk/Tiamat)

- Gli Dei sono fatti di atomi come gli uomini

- Gli atomi potevano essere considerati di natura divina

– Gli atomi sono considerati divini-indivisibili

Il sigillo in chiave Teorico Quantistica

Le grandi rivoluzioni della scienza sono spesso seguite da sconvolgimenti in campo filosofico e sociale. Le tesi di Copernico, ad esempio, il quale sostenne che la Terra non occupava il centro dell’universo, innescarono un processo di sgretolamento di dogmi religiosi e filosofici che cambiarono profondamente la società europea degli inizi del Rinascimento. La teoria evoluzionistica di Darwin (secoli dopo), con la distruzione della credenza in uno stato biologico speciale degli esseri umani, produsse effetti simili. Le teorie di Einstein infine, con l’affermazione che “tutto è relativo”, diedero una spallata definitiva ad un certo modo, “assolutistico”, di intendere la scienza e la vita.

Con questi presupposti, desta notevole stupore che la più grande rivoluzione scientifica di tutti i tempi sia passata per lo più inosservata agli occhi del grosso pubblico.

E questo non già perché le sue implicazioni abbiano scarso interesse, ma perché queste implicazioni sono talmente sconvolgenti da risultare quasi incredibili persino per gli stessi scienziati che le concepirono. La rivoluzione di cui si sta parlando si è consumata, nella sua fase più “cruenta”, durante i primi trenta anni del ventesimo secolo ed è conosciuta col nome di Teoria Quantistica o Meccanica Quantistica.

Nata come tentativo di spiegare la fisica delle particelle elementari, la Teoria Quantistica in seguito crebbe sino ad incorporare gran parte della microfisica e parte della macrofisica. Oggi fra alterne vicende può dirsi (nella sua versione ortodossa) universalmente accettata.

Sebbene attualmente nessuno dubiti della sua efficacia pratica ci sono ancora ampie schiere di studiosi che ne mettono in discussione le conseguenze, specie quando queste conseguenze vengono estese alla natura della realtà.
Fondamenti della meccanica quantistica:
Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle “osservazioni” dell’uomo.
Fondamenti della meccanica quantistica:
Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle “osservazioni” dell’uomo.
Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dall’acausalità.
E’ possibile che, in determinate condizioni, la materia possa “comunicare a distanza” o possa “scaturire” dal nulla.
Lo stato oggettivo della materia, è caratterizzato da una sovrapposizione di più stati.

La conclusione più sconvolgente che si può trarre da quanto sino ad ora affermato è senza dubbio quella che asserisce che la realtà è tale solo se è presente l’uomo con le sue “osservazioni”, con i suoi esperimenti.

A differenza delle precedenti rivoluzioni scientifiche, le quali avevano confinato l’umanità ai margini dell’universo, la Teoria Quantistica riporta l’uomo (“l’osservatore”) al centro della scena. Alcuni eminenti scienziati si sono spinti a ipotizzare che la Teoria dei Quanti abbia perfino risolto l’enigma del rapporto tra Mente e Materia, asserendo che l’introduzione nei processi di misura quantistica dell’osservazione umana è un passo fondamentale per il costruirsi della realtà.

La fisica quantistica è ormai alla base di tutta la Scienza.

Nonostante ciò, questo apparente disinteresse nei confronti della Fisica Quantistica sembra sia dovuto non tanto alla difficoltà delle sue regole (che in verità per essere ben comprese richiederebbero una buona conoscenza della matematica) ma piuttosto alle sue implicazioni ideologiche così destabilizzanti da scardinare le fondamenta su cui poggiano tutti i concetti scientifici, filosofici ed etico-religiosi del nostro sapere.

Un’altro Sigillo VA243
Ora che tutto tace il sigillo si ripresenta a noi tutto nuovo..


Attraverso la teoria quantistica e le intuizioni di Democrito, adesso e’ finalmente possibile leggere il sigillo sumero, forse con la giusta chiave di lettura, questi concetti di materia si spingono ben oltre singole intuizioni. Non ha limiti, la mente stessa non ne possiede. Anche se Democrito non era assolutamente ben visto dagli altri suoi filosofi contemporanei, come abbiamo già detto anche la teoria quantistica e stata etichettata come burla fantascientifica, anche se, dopo aver superato la velocità della luce, molti hanno cambiato opinione.

“La Storia  così come l’abbiamo studiata, ha la vista troppo corta: è nazionalista, campanilista, provinciale, piena di tabù. Il primo grande capitolo, il più stimolante, il più significativo della storia , rimane una pagina vuota, tutta da scrivere”
  Mario Pincherle  


L’atomoGli atomi sono costituiti a loro volta da tre tipi di particelle più piccole: i protoni, i neutroni e gli elettroni.

L’atomo consiste in un nucleo fatto di protoni e neutroni, circondato da un involucro di elettroni.

I protoni e gli elettroni possiedono una proprietà elettrica chiamata carica. La carica è una grandezza fisica che può avere segno più o meno: le cariche dello stesso segno si respingono, mentre le cariche di segno diverso si attraggono.
Un protone ed un elettrone hanno carica uguale, ma di segno opposto: per convenzione la carica dei protoni è positiva mentre quella degli elettroni è negativa.
I neutroni hanno carica neutra, cioè pari a zero.


Composizione del nucleo atomico

atomo
nucleo
involucro
protoni
+
carica positiva
neutroni
0
carica neutra
elettroni
-
carica negativa
Un atomo di litio con 3 protoni, 4 neutroni e 3 elettroni
Un atomo di litio con 3 protoni, 4 neutroni e 3 elettroni
Un atomo di alluminio (Gli elettroni dell'orbitale più esterna sono detti elettroni di valenza negativa- blu)
Un atomo di alluminio (Gli elettroni dell’orbitale più esterna sono detti elettroni di valenza negativa- blu)
Una ricostruzione tridimensionale dell'atomo con i suoi elettroni orbitanti
Una ricostruzione tridimensionale dell’atomo con i suoi elettroni orbitanti








Quello che si pone al centro del particolare simbolo  del sigillo pare il nucleo atomico con i propri elettroni, ed essi sembrano mantenere la loro natura orbitale tridimensionale. Che materia, quale struttura atomica esso possa raffigurare e’ un  mistero .Per poter maggiormente comprendere il sigillo e’ ancora una volta necessario prendere atto di ciò che i filosofi Greci attribuivano alle parole in questione.

In Latino Atomo e': Atŏmus; cioe’ indivisibile. Qua i sinonimi diventano molteplici; Dei-Uomo: Indivisibili. oppure: Tutto e così fatto, op. Ovunque ce materia noi siamo e voi sarete, op. uniti, in ogni luogo.

Dal tardo Latino “Indivisibile” è indivisibĭlis; nella fisica antica, l’atomo era considerato la più piccola parte della materia ed era considerata un’entità.

Per quanto riguarda la stella, quelle linee raffigurano la materia sotto un’ ottica antica dove era appunto immaginata con ganci e protuberanze.

– Indivisibile dal lat. tardo indivisibĭlis; nella fisica antica, l’atomo era considerato la più piccola parte della materia; considerata un’entità

Credo che questi Dei se avessero voluto dire qualcosa all’uomo, avrebbero detto questo. La matematica, quindi la fisica sono linguaggi universali.La meccanica quantistica è stata in grado di spiegare la struttura atomica, e ,  come pure di descrivere qualitativamente le proprietà macroscopiche della materia, . Le estensioni con la relatività ristretta hanno permesso infine di avere un modello coerente della struttura nucleare e subatomica  . Alcune teorie, come quella delle stringhe, dovrebbero essere in grado di includere la gravità e descrivere il mondo .
Pertanto, considerando tali Dei come conoscitori delle scienze e della matematica ci sono molti elementi che li allontanano dalla interpretazione del prof. Sitchin. Il primo tra questi, e’ la continua scoperta  di nuovi pianeti come ad esempio Titano.

Queste liste sono in continua evoluzione, ad esempio, di recente Plutone è stato rimosso dalla lista dei principali pianeti. Ma ci sono anche Ganimede e Callisto di dimensioni doppie equiparate alla nostra luna. Senza considerare che la superficie di Europa e formata totalmente da ghiaccio con possibilità di trovare forme di vita.




Il Sodio

Esiste in natura un elemento che può corrispondere al simbolo del sigillo sumero visto come atomo o particella e questo elemento è il sodio. Di per sé questo non indica assolutamente nulla, ma nell’antico Egitto esso era di vitale importanza ed al centro di numerose opere degli imbalsamatori, che come si sa curavano in particolare modo l’imbalsamazione degli dei incarnati, cioè i faraoni e i loro fidati servi.

Andiamo a vedere nel dettaglio come essi consideravano il sodio.

L’atomo di sodio (Na) con numero atomico pari a 11 e’ un atomo elettricamente neutro e contiene 11 protoni e 11 elettroni.

Anzitutto, in astronomia il sodio è relativamente abbondante nelle stelle , tra cui il Sole e gli spazi interstellari. La linea spettrale di questo elemento è tra le principali nella luce stellare. È tra gli elementi più abbondanti e diffusi in natura (è al sesto posto nell’ordine di abbondanza), costituendo complessivamente (sotto forma di composti corrispondenti al suo stato di ossidazione +1) il 2,6% della litosfera.

Il sodio viene largamente utilizzato nell’industria chimica e farmaceutica per le sue proprietà catalizzatrici. Allo Stato elementare è un solido leggero, lucente con riflessi rosa se appena tagliato.

Il simbolo del sodio (Na) deriva dal nome latino del “natrium” un sale naturale. Il nome latino “natrium” deriva dal greco nítron, che a sua volta derivava dal nome egizio del sale “Ntry”, che significa puro, divino, aggettivazione di “Ntr” che significa dio. La sostanza ha dato il nome all’antico luogo estrattivo, Wadi el-Natrun, un lago quasi asciutto in Egitto che conteneva elevate quantità di carbonato di sodio (Na2CO3).

Viene utilizzato anche nell’industria chimica per creare il colore blu (detto appunto blu egiziano). Il blu egiziano è un pigmento inorganico sintetico. Il pigmento era conosciuto da Egizi, Etruschi, Greci e Romani.

Ma il natron era conosciuto e largamente utilizzato in passato nelle  operazione dell’imbalsamazione, per le sue proprietà di assorbimento dell’acqua e aveva una notevole importanza nel ambito dei rituali religiosi.
Gli storici sono propensi a pensare che l’imbalsamazione abbia avuto inizio in Egitto ma che fosse praticata anche dagli antichi assiri, persiani e sciiti.


Il Culto Dei Morti

Gli egizi vedevano la morte come il passaggio a un’altra esistenza, possibile però solo se il defunto disponeva di una tomba e se il corpo si manteneva pressoché intatto.

Il faraone è il re dell’antico Egitto. Egli è strettamente legato agli dei, tanto da essere considerato l’incarnazione di Horo sulla Terra. In qualità di tramite tra l’umanità e gli dei, dopo la morte il faraone diventa Osiride e così anche la sua figura di Horo.




La tua facoltà di movimento (ba) vivrà per sempre,
Come Orione nel ventre della dea Cielo.
Ti manifesterai nell’essere d’oro,
brillerai come l’elettro.
Nel grembo stellare ricoprirai una funzione generale.
Il tuo nome sarà grande nell’Occidente.

-Rituale dell’imbalsamazione-

I medici egizi erano espertissimi, avevano studiato il modo di conservare i cadaveri, erano, infatti, riusciti a mettere a punto una tecnica raffinatissima per la conservazione degli stessi: la mummificazione.

La mummificazione dei corpi e la loro conservazione unitamente a beni terreni cari al defunto risaliva alle credenze egiziane di una vita oltre la vita nella quale il defunto lavorava, si riuniva con gli dei, di cui era stato intermediario in vita, mangiava (vari sono stati i ritrovamenti di cibo nelle tombe); insomma gli egizi credevano in una “vera” e propria vita molto simile a quella terrena.

Lo scopo dell’imbalsamazione è semplicemente quello di interrompere la naturale azione batteriologica che inizia a poche ore dalla morte e che fa alterare il cadavere. Se si può evitare questo processo, la decomposizione cesserà. Il loro concetto dell’aldilà era legato al desiderio di rimanere in contatto con il mondo fisico. Credevano che avrebbero usato il proprio corpo per tutta l’eternità e che esso avrebbe ricevuto nuova vita.

Durante l’opera d’imbalsamazione (dal latino balsamum significa “mettere nel balsamo”, cioè in una mistura di resine ) successivamente all’estrazione di organi che, dopo essere stati disidratati venivano riposti nei vasi canopici e riposti vicino al sarcofago, il corpo veniva essiccato tenendolo a bagno nel natron per 40 giorni. Poi il cadavere veniva lavato e abilmente avvolto in bende di lino. Il lino era quindi ricoperto di una resina o di qualche tipo di sostanza gommosa che serviva da colla e la mummia era posta in un sarcofago di legno molto decorato di forma umana.
Il tempo necessario a quest’opera durava 70 giorni. 

La visione egizia del sodio è alquanto misteriosa. La domanda corretta è da dove essi ne avessero attinto la conoscenza. Al sodio sono attribuiti caratteri divini e stellari.

I legami tra queste diverse culture sono accomunate da parole dai significati perduti, ma da come si evince tutte provenienti da una matrice unica.

La materia rende indivisibili gli Dei dall’uomo, attribuendogli purezza, divinità… Stelle…

analisi di R.Roy che ringrazio!!