martes, 19 de abril de 2016



Marte retrogrado  : possederlo

E 'facile quando è facile. Le parti migliori della nostra personalità ottengono tutto l'amore. Le parti più semplici di noi stessi ottengono  tutte le glorie. I nostri successi sono lodati, mentre tutti gli errori che abbiamo fatto lungo la strada vengono ignorati. Tendiamo a sperare che tutte le cose atroci che abbiamo fatte saranno eclissate dal magnifico successo promesso andando in diretta in Tv....

La maggior parte di noi si sforza di essere buono. E 'più sicuro in questo modo. Siamo sotto l'illusione che siamo protetti in questo modo. Ci viene insegnato che se siamo in grado di soffocare la nostra individualità, dimenticare la nostra  eccentricità e trovare un modo per glorificare ciò che viene venduto come socialmente accettabile, allora   saremo  innalzati, apprezzati e ci saranno date le chiavi del Regno.


Vendiamo il nostro  Marte in cambio di pezzi da Barbie. Vendiamo 
il nostro  Marte per le guerre finte. Vendiamo il nostro  Marte per mantenere il nostro ego al sicuro. Vendiamo il nostro  Marte in modo che non dobbiamo preoccuparci di  controllare noi stessi. Vendiamo il nostro  Marte, perché non sappiamo che è nostro  . E quando vendiamo il nostro Marte per delle imitazioni a buon mercato di ciò che significa essere il padrone della nostra individualità, abbandoniamo noi stessi lungo il cammino nel  diventare noi stessi esseri unici.

E...... se avessimo saputo  il vero valore di tutto questo, non lo avremmo mai posizionato  sul mercato.

La consapevolezza nel  possedere il proprio  Marte è   accettare noi stessi, tutto di  noi stessi,così  come noi siamo. Possedere il nostro Marte è   possedere i nostri tratti più difficili. Consapevolmente. Possedere il nostro Marte è  possedere le parti più intense della nostra personalità, le parti più problematiche del nostro carattere. Possedere 
 il nostro Marte significa   non chiedere  a nessuno di fare   per noi quello che dobbiamo fare da soli.   Significa   non fare agli    altri del male  o incutere loro paura o orrore perché sappiamo che siamo anche quello. Possedere il  nostro Marte significa   combattere  le nostre battaglie e rifiutare  di fare il lavoro pesante per gli altri. Perché non ci importa se ciò ha valore o  significato diverso  per loro ,da ciò che vale per per noi  . Quando abbiamo il  nostro Marte, ci rendiamo conto che la nostra energia è degna di protezione. Possedere il  nostro Marte significa stare  bene con noi stessi, perché conosciamo  noi stessi così a fondo, che non siamo mossi  da  ansie o false ombre. Ci muoviamo con  scopo e precisione. Ci muoviamo con fiducia e convinzione.
 Marte retrogrado,  dal 17 aprile  al 29 giugno, è un invito ad approfondire la nostra comprensione degli aspetti più difficili della nostra personalità, le forze più difficili della nostra vita ed   entrare in contatto con la nostra forza di resistenza  interiore ,l' auto-determinazione ,ri-svegliando il guerriero-strega che è in noi.


Marte può essere  , non raffinato, indegno, la parte meno graziosa di noi ,meno socievole. Marte può essere difficile da affrontare, ma Lui Marte sarà  quella parte di noi che apparirà al   momento del nostro bisogno, per salvarci .

miércoles, 13 de abril de 2016


MARTE RETROGRADO DA SAGITTARIO A SCORPIONE 
                                           E RITORNO.......
Nel corso della nostra vita, spesso ci chiediamo che cosa è che vogliamo veramente. I nostri desideri, i nostri obiettivi e le nostre intenzioni sono ciò che ci alimentano. Al fine di raggiungere i nostri obiettivi, è importante   essere chiari su che cosa è che vogliamo. Ma di tanto in tanto, dobbiamo guardare ancora più in profondità.

A volte non è abbastanza  sapere che cosa è che vogliamo. A volte, dobbiamo anche chiederci perché desideriamo avere quelle cose che vogliamo.


In astrologia, il pianeta che governa le cose che vogliamo è Marte. Ogni due anni o giù di lì, Marte sembra cambiare direzione e tornare indietro, tecnicamente si dice fase  retrograda. E mentre siamo sotto l'influenza di un Marte retrogrado, è importante guardare più a fondo le cose che vogliamo. Marte retrogrado è un'opportunità per noi di effettuare una correzione di rotta sulla nostra vita. E 'una possibilità per   assicurarci che stiamo perseguendo gli obiettivi che contano veramente per noi.


Marte andrà  retrogrado il 17  Aprile 2016 Domenica  e rimarrà retrogrado per molto tempo,sino a fine Giugno, così sarà un ottimo momento per indagare la natura dei nostri desideri.

In astrologia, Marte è il pianeta che rappresenta la nostra energia del guerriero. Marte è la nostra unità e il nostro potere. Marte  vuole consumare l'energia in modo mirato e diretto. Marte  vuole agire e fare qualcosa.Tuttavia, Marte non ha alcuna prospettiva o obiettività. E 'meglio pensare a Marte come al motore della nostra macchina. Marte vuole solo esprimersi; non importa chi è alla guida, o dove sta andando.

C'è una qualità in più di Marte che abbiamo bisogno di prendere in considerazione ,qualcosa  che è sepolta nelle profondità dell' astrologia classica. I pianeti sono sia diurna (del giorno), o notturni( della notte). I pianeti diurni sono sempre fedeli alla loro natura: essi sono completamente onesti e schietti. Il Sole è, naturalmente, il pianeta più diurno in astrologia. I pianeti notturni, d'altra parte, sono i più misteriosi: il loro aspetto cambia e difficilmente rivelano  la loro vera natura. La Luna è il pianeta più notturno.


Marte è il secondo pianeta più notturno.

  Marte notturna in natura significa che Marte non è sempre quello che sembra essere. Marte non è sempre onesto. In realtà, Marte è molto il venditore di auto usate zodiacale.

Marte  vuole spenderci l' energia. Marte vuole che noi ci alziamo dal divano e facciamo  qualcosa. Lui vuole portarci a volere qualcosa. Marte è stato conosciuto come "la luce che comanda." Marte ci mostra un punto luminoso,o  oggetto luccicante, e noi siamo costretti ad uscire e perseguire tale obiettivo.


Naturalmente, poiché Marte è notturno  in natura, quando abbiamo effettivamente raggiunto questo obiettivo e ottenuto  la cosa che volevamo, spesso ci si accorge che non è   perfetta come eravamo stati portati a credere. Ma va bene così, perché Marte è pronto con un'altra luccicante proposta, e prima di accorgerci, siamo là fuori alla ricerca di un altro obiettivo.

Questo è esattamente come dovrebbe essere. Il nostro sé superiore sa  che il percorso della nostra vita prende molti giri inaspettati. Raramente si arriva a vedere il quadro generale. Spesso, prendiamo quelle che sembrano essere delle deviazioni nella nostra vita perché non è semplicemente possibile   arrivare dove stiamo andando da dove ci troviamo attualmente.


I nostro sé superiore  capisce che mentre il percorso ultimo della nostra vita ci porterà dal punto "A" al punto "Z",   è essenziale che visitiamo tutte le lettere che sono nel mezzo. Fino a quando il nostro sé superiore  guiderà  la macchina, Marte ci guiderà  dove abbiamo bisogno di andare in perfetto ordine e la tempistica.

La sfida è che non siamo soli in macchina. Il nostro sé superiore potrebbe   guidare inizialmente, ma il nostro ego potrebbe scavalcare dal   sedile posteriore. E il nostro ego è  decisamente mal equipaggiato  per vedere il quadro generale.


Cosa succede allora,  che Marte ci induce a fissare un obiettivo, e noi guidiamo  nel perseguimento   tale obiettivo. Il nostro ego crede che così di  raggiungere l' obiettivo, se otteniamo la cosa di cui Marte ci ha fatta  venir voglia,   saremo felici e soddisfatti. Naturalmente, quando raggiungiamo la preda o l'oggetto , l'esperienza è sempre notevolmente carente e lontana dalla perfezione precedentemente immaginata. Non siamo così felici  come   pensavamo  che saremmo stati. Ma prima di poter crogiolarci nel nostro disappunto  troppo a lungo , Marte ci fa desiderare qualcosa di nuovo e diverso, e siamo di nuovo lì ,a perseguire  il nostro prossimo obiettivo.

L'ego può   sopportare tutto questo per tanto tanto tempo, prima di iniziare a lamentarsi. Noi arriviamo dal punto "A" al punto "B" e il punto "B" non è così perfetto come  abbiamo creduto che sarebbe stato. Il nostro sé superiore sa che "la perfezione" non è l'obiettivo, e se ora  siamo al punto "B",ebbene è  il momento di passare al punto "C" Ma il nostro ego intervenire e insiste  sul fatto che non abbiamo ancora finito con punto "B" !!

Il nostro ego crede  che se lavoriamo sodo e resistiamo sul più difficile" punto "B" potremmo  essere  felici come abbiamo sperato. Il nostro sé superiore  così deve farsi da parte e lasciare che l'ego   guidi la storia. E Marte è "troppo felice" di obbligare, perché a Marte non frega niente  chi sta  alla guida. E 'sempre Marte che decide , se stiamo andando a punto "C" o se  rimaniamo ancora del tempo ad esplorare la periferia del punto "B".Tutto quello di cui Marte si preoccupa è solo e semplicemente che noi si stia agendo in qualche modo,anche così a caso perchè no!


Ogni tanto è importante chiedersi chi sta guidando la nostra vita? E' il  nostro sé superiore  che dirige  la navigazione, o è il nostro ego che ha preso il controllo? Noi determiniamo  chi è alla guida  chiedendoci  "Cosa voglio?" E "Perché voglio che?"

Le aree della nostra vita su cui abbiamo bisogno di investigare sono quelle  che chiedono la nostra massima attenzione e tanta energia   in questo momento. Il periodo di tempo dal 17 Aprile 2016  sino a fine Giugno servirà per porre  le basi dell' attività che Marte dovrà affrontare in  questi settori della nostra vita ( le   case astrologiche dove transita ,importante anche quella   dove si trova il Vs. Marte natale  ) che saranno influenzati ben  due volte nel corso dei prossimi  mesi. Appena  Marte si avvicina alla sua stazione retrograda prima di girare indietro  , ci porta a conoscenza in un modo o in un'altro dei nostri obiettivi a breve e lungo termine. Utilizzate  questo periodo  per rispondere alla domanda "Che cosa voglio?"


Poi quando Marte sarà  retrogrado, sarà  il momento di guardare sotto le cose che vogliamo e di esplorare il motivo per cui le vogliamo in primo luogo. L'obiettivo è quello di scoprire l'obiettivo originale; per ricordare la scelta e il desiderio che ha alimentato questa parte del nostro viaggio.

Se l'ego non è  coinvolto, potremmo scoprire che dobbiamo scavare molto in profondità per scoprire il nostro percorso originale. Per esempio, possiamo ritrovarci a  lavorato sessanta ore a settimana per completare un progetto chiave sul posto di lavoro, perché crediamo che quel progetto ci aiuterà a ottenere una promozione. Il nostro desiderio immediato è la promozione.


Quando indaghiamo questo obiettivo, ci rendiamo conto che vogliamo ottenere una promozione, perché una promozione significa più soldi. La motivazione alla base quindi, è quella di avere più soldi.

Quando esploriamo questo desiderio, possiamo renderci conto che vogliamo più soldi perché vogliamo andare in vacanza. E quando esploriamo questo desiderio, possiamo scoprire che vogliamo andare in vacanza in modo da poterci  rilassarsi e non passare tante ore al lavoro.

In altre parole, possiamo scoprire che stiamo lavorando in maniera ridicola  tante lunghissime  ore perché vogliamo solo avere più tempo per divertirci. L'obiettivo originale è  poter lavorare meno non di più. Siamo  disposti a investire  più tempo e  energia per lavorare di più per un breve periodo di tempo in modo da avere  le risorse per raggiungere il nostro obiettivo originale, la vacanza cioè il non lavorare. Ma l'ego ha assunto il comando , e il nostro obiettivo è diventato ottenere una promozione ad una posizione di maggior prestigio   nell'azienda o in  ufficio, per fare più soldi, ma avremo anche anche più responsabilità e molto meno tempo per goderci  in realtà la tanto sognata vacanza .


Se andiamo ancora più indietro, osservando bene  le scelte che abbiamo fatte  e che ci hanno portato al nostro attuale lavoro, potremmo anche scoprire che ciò che realmente vogliamo è una nuova carriera. Possiamo scoprire, infatti, che  stiamo  dedicando la maggior parte del nostro tempo ed energia per andare avanti in un lavoro che abbiamo solo intenzione di mantenere per un tempo molto breve tempo.

Questo processo messo in discussione non si limita alle nostre carriere (anche se le nostre carriere tendono ad essere le aree della nostra vita più vulnerabili alle interferenze dell'ego). Siamo in grado di indagare ed esplorare ogni meta e o obiettivo nella nostra vita. Spesso, abbiamo poca scelta in materia: mentre Marte è retrogrado, i nostri obiettivi e progetti  saranno portati a  rallentare  costringendoci  a dare loro un'occhiata più da vicino ..

  Marte farà avanti indietro e poi ancora avanti,con  un  terzo e ultimo passaggio nel suo  ciclo retrogrado a fine Giugno. Se, durante la nostra indagine, abbiamo scoperto che stiamo, infatti, seguendo la nostra guida superiore,il nostro Sè , ci si può aspettare di vedere grandi progressi verso i nostri obiettivi in ​​questo periodo o subito quando sarà di nuovo diretto nell'estate. D'altra parte, se abbiamo scoperto che abbiamo "perso l' uscita metaforica",come in autostrada quando la passi e non c'è niente da fare  non puoi fare inversione, ma solo procedere sino all'uscita successiva,  potremmo  usare questo periodo per apportare le correzioni di rotta necessarie,godendoci lo stesso il viaggio certo un pò più lungo e anche un pò più stancante.


A volte ci rendiamo conto che stiamo perseguendo cose che non vogliamo  più, ma non siamo chiari su che cosa  noi facciamo o vogliamo. In questi casi,la miglior cosa    è di lasciar andare i nostri attaccamenti e i nostri desideri basati su un  ego ,a volte un po infantile anche,.......lo voglio !lo voglio! lo voglio!

Ad esempio, possiamo scoprire che stiamo dedicando  tutto il nostro tempo ed energie per  progredire  sul   posto di lavoro o nella carriera  . Tuttavia, finché siamo ancora attaccati al nostro lavoro, non siamo in grado di vedere qualsiasi altro percorso ci possa parare davanti  oppure delle altre opzioni magari più gratificanti. Prima di poter scegliere un altro percorso, per prima cosa dobbiamo smettere di perseguire la nostra  attuale strada  ,tutto ciò che dobbiamo fare è decidere di impegnare   la nostra energia e concentrazione su quella cosa che veramente ci piace,quella cosa che ci rende felice nel farla ci gratifica ci appaga ci riempie la vita  . Dobbiamo semplicemente rilasciare i nostri attaccamenti,e molto spesso Marte retrogrado ti obbliga al riposo,come segnale non è poca roba se sappiamo osservare....lasciare l'attaccamento può voler dire ok! mi hanno licenziato ,bene! investo tutto quello che ho avanzato e mi sposto.....o provo a fare del mio hobby la mia attività,una mera passione la perfeziono e provo a Agire nel mondo con essa.


Praticare durante Marte retrogrado  esercizi e  momenti  di sensibilizzazione meditazione e mera contemplazione  può essere molto utile in questo processo,per far affiorare chiarezza e non disperazione o senso di inattività e inutilità.

Quando   arriviamo  ​​a riposare , non   più totalmente concentrati nel  seguire le indicazioni del nostro ego, siamo in grado di fare il punto della nostra posizione attuale e considerare dove vorremmo andare.Conoscere la verità ,cioè che siamo in grado di fare qualsiasi cosa scegliamo di fare, è il momento di chiedere al nostro sé superiore : che cosa è che vogliamo davvero?


Una volta che ci identifichiamo con ciò che vogliamo, allora possiamo provare a stendere una  mappa  del  come arrivarci da qui. E più consapevolezza prendiamo con noi durante il viaggio, più difficile sarà per il nostro ego possa  prendere il controllo del volante della nostra vettura. Siamo in grado di gestire  il nostro cammino sapendo che non abbiamo bisogno di sapere che cosa c' è oltre,più avanti. Possiamo accettare che gli obiettivi a lungo termine che ci siamo prefissati ora possono essere semplicemente illusioni progettati per renderci il viaggio solo più  luogo ,e  vedere che cosa è che noi realmente vogliamo. Siamo in grado di apprezzare il fatto che la nostra vita raramente segue  linee rette, e che solo perché un obiettivo non ci ha portato la felicità che ci aspettavamo, non significa che abbiamo sprecato il viaggio. Possiamo e dobbiamo  ricordare a noi stessi che ogni parte del nostro viaggio è perfetto, se  siamo guidati dal nostro sé superiore.

Naturalmente, è chiaro che è il  nostro ego che ci portano via dal nostro percorso, avremo di nuovo un altro Marte retrogrado fra  due anni per aiutarci a ristabilire il contatto con il  nostro sé superiore ,se non avete modo voglia di rispondere alla chiamata adesso ora cioè da Domenica 17......1........2..........3 pronti VIAAAAAAAAAA
buon lavoro!

lunes, 11 de abril de 2016

I invite you to :

The Alchemy of Colour

An Initiation into the World of Colour
 

This seminar explores the alchemical significance of colour. Tracing the mystery of colour from antiquity to modernity, we first develop the ancient alchemical themes that would dramatically clash, in the seventeenth century, with Newton’s theory of the refraction of light into colour. Focusing on Goethe’s critique of Newton, we then explore the two approaches offered by the Enlightenment and Romantic streams of European culture to the phenomenon of colour. Upon this basis we then turn to the fascinating collaboration between two of the twentieth century’s most important alchemists—René Schwaller de Lubicz and the mysterious Fulcanelli—and how colour articulated the dynamics of a precise Hermetic physics. 
This seminar will be richly illustrated by a wealth of full-colour illustrations and with revealing diagrams created especially for this presentation. In addition, it will feature original translations from Greek, German, and French sources. Based on a decade of academic research, the unique keys to the world of colour offered here will prove invaluable for artists, naturalists, and esoteric practitioners alike—or for anyone to whom the mystery of colour speaks deeply.


CLASS OUTLINE

Lecture: 90 Minutes
 
Colour and Ancient Alchemy: East and West
Defining alchemy
The four colour process in Greek alchemy
Elements, humours, temperaments
The serpent and the egg
The colours of the five elements in Chinese alchemy
Taking from water to fill in fire
The Dynamics of Light through the Prism: Goethe and Newton
Newton and the refraction of invisible light
Symmetry and septenary
Goethe’s Farbenlehre
The deeds of light and darkness
Primordial colours
Warm and cool fringes and the unification of opposites
Fulcanelli’s Mysterious Colour Manuscript
René Schwaller de Lubicz, Henri Matisse, Fulcanelli
The purloined manuscript and its symbolic significance
Sevenfold nature of colour as three principles and four elements
The vexing presence of indigo
The fire of the earth
The beast bites its tail
 


Giove Quadrato a Saturno




Il ciclo sinodale 
(Adunanza, assemblea; (da una congiunzione alla successiva congiunzione) di Giove e Saturno è lungo 20 anni. Il loro rapporto  articola le integrazioni diverse del  nostro credo, (filosofie, scienze, religioni) con le  realizzazioni sostanziali delle nostre idee nel "reale"   mondo fisico, (Istituzioni, Imprese, governi, e letteralmente il nostro "stile di vita") .

Quando Giove e Saturno   formando allineamenti     armoniosi fra loro , trigoni sestili,ciò che è reale  ,come lo intendiamo noi sarà espresso con un maggiore accordo e armonia .  quando il  periodo è caratterizzato da  tensione tra di loro,quadratura e o opposizione, i nostri grandi "significati superiori"o la nostra realtà (o entrambi) non si sommano facilmente nè avranno  un senso / o una funzione come dovrebbero. E 'in questi momenti che  dobbiamo affinare la nostra comprensione e / o apportare modifiche di adattamento alle nostre strutture in modo da poter meglio soddisfare le nostre esigenze e vivere una vita di bellezza, armonia e pace.




 la  relazione  fra Giove / Saturno da agosto 2015 a maggio 2016,  è formata da una quadratura  calante, e questo è il loro ultimo aspetto importante prima che si incontrino in un insieme storico nel futuro 2020. Così  ci troviamo di fronte oggi è un precursore ,una  preparazione per quel grande cambiamento nel 2020. Cosa potrebbe comportare questo cambiamento?



Possiamo anche capire il ciclo Giove / Saturno come organizzato in una serie più ampia di ripetute congiunzioni   che si verificano nello stesso elemento (fuoco, terra, aria e acqua) in un periodo di circa 180 a 200 anni. 

Più di recente abbiamo sperimentato le loro congiunzioni nell'elemento Terra dal 1842, ma nel 2020 inizieranno una nuova serie nell'elemento Aria (fino al 2219). Queste serie di congiunzioni in un elemento   particolare contribuiscono a definire il  periodo Spiritualmente (e culturalmente, economicamente e politicamente). Ad esempio, il precedente periodo nell'elemento Acqua (1425-1663) potrebbe essere definito  un "Età della Fede", e il periodo successivo  Fuoco (1663-1842) un "Età dell'Esplorazione", e il nostro periodo Terra (1842-2020) un " Età della Materializzazione ". Ciò che arriverà nel 2020 è un'epoca di Aria,  che potremmo chiamare   "Età dell'Idealizzazione"




Ecco un elenco delle  precedenti Gran Mutazioni  delle relazioni fra fra Giove e Saturno, che ci può aiutare a comprendere quello che  si formerà nel contesto più ampio e cosa prevarrà  nel  significato del nostro futuro periodo storico:



Acqua 1425-1663 (
Età della Fede), 
prima 690-868,
 165BC-74AD,
 960BC-781BC




Fuoco
1663-1842 (
Età dell'Esplorazione), 
prima 868-1047, 
74AD-253, 
781BC-582BC




Terra 1842-2020 (Età della Materializzazione), o manifestazione
prima 1047-1226, 
253-452, 
582BC-384BC




Aria 2020-2219 (Età di idealizzazione), prima 1226-1425, 452-690, 384BC-165BC

 vi invito a fare una ricerca collocando le  grandi svolte storiche legate a queste epoche così da meglio comprendere il futuro  .... esempio Giove/Saturno congiunti in segno di Terra:            1842:Nasce il Conservatorismo -La Milano del 1842-L'ambiguo Carlo Alberto-Nascono i fertilizzanti-Nasce l'anestesia.



Così, di turno questo anno abbiamo la quadratura  calante ,il rilascio  finale prima dell'inizio del  nuovo ciclo di 200 anni  Noi non siamo solo di fronte ad un punto di svolta per quanto riguarda quello che abbiamo fatto delle nostre credenze / Realtà dal 2000, ma in qualche modo siamo anche di fronte ad un'aggiustamento karmico finale di ciò che è stato il nostro paradigma tematico dal 1842!




Questa quadratura finale  fra Giove a Saturno  si forma fra  i   segni della  Vergine dov'è  Giove e del Sagittario dov'è Saturno, o tra i regni di Terra e Fuoco. La quadratura  calante richiede che ciascuno di noi individualmente, e anche collettivamente, cogliamo  l'occasione per "lasciarci andare" o "superare"  le forme-pensiero (o idee) e la loro visione  (o realtà) per crescere. Dato ciò che è stato rivelato alla  loro ultima  opposizione nel 2010-11 (con riferimento   al punto di origine del 2000 (inizio di qualcosa)la congiunzione, e la quadratura crescente  (fase di scelte) del  2005-06), ora ci viene chiesto di superare il nostro   limite di comprensione e anche il concetto di "tempo" così come l'abbiamo sempre concepito attraverso le lezioni  apprese   dal lontano 1842.



Per quanto mi riguarda, credo che uno delle principali lezioni (o risvegli) sia  stata la ri-scoperta ,durante questo periodo (   nel  particolare siamo   a un punto  finale  nella crisi ambientale, economica, politica e culturale)  della  "verità " per quanto riguarda la nostra esistenza materiale: "Più non è uguale a Meglio ".


Noi certamente abbiamo creato grande ricchezza (per pochi), e altro ancora per molti altri dal 1840. Ma lo abbiamo fatto attraverso la "distruzione creativa",   il nostro rapporto con il nostro pianeta è diventato solo"prendere" piuttosto che "prendersi cura di ". Le  scadenze ora  sono diventate immediate e urgenti, e abbiamo dimenticato che le conseguenze delle nostre azioni saranno sperimentate da coloro che , venuti molto dopo di noi ... certamente ci vedranno come i Grandi Distruttori e  si chiederanno , "ma che cosa stavano pensando, perché non hanno curato perchè saccheggiare così quello che è un bene comune? "

Quantità non è uguale a qualità,   stiamo sperimentando la necessità di ristabilire le nostre vite cercando una forma  di equilibrio simile alla bellezza, per trovare la nostra gioia, vivendo in  maggiore armonia e l'equilibrio tra noi  e con il nostro pianeta. Anche se c'e' stata  una grande espansione di  benessere materiale negli ultimi 200 anni, i veri costi non sono stati presi in considerazione nel "Libro mastro della Vita".



Per il futuro, per l'Età Aria che inizia nel 2020, cosa potremmo trovare? Ci sarà il piacere di vivere la vita più semplice, di avere meno "cose"    . Avremo bisogno di adottare uno stile di vita più semplice, ma più spirituale e re-integrare le nostre vite con la vita della Madre Terra. cercheremo di "Vivere nella Luce", perchè  il nostro destino sarà  quello di essere coscienti co-creatori di questo pianeta. Ora che abbiamo capito meglio  la complessa rete di Vita-Coscienza-Spirito che è la vita sulla Terra, dobbiamo proteggere e sostenere queste stesse vite da cui dipende  la nostra stessa sopravvivenza.

Cronologia del Mondo 

cronologia.leonardo.it/

viernes, 8 de abril de 2016




LUNA NUOVA A 18° Ariete ore 13:25 7 Aprile 2016

ma cosa significa essere ,agire, sentirsi ARIETE?


Forando la crosta del suolo che lo scioglimento della neve ha ammorbidito, il seme che germoglia costringe la vita alla luce del sole. Il fervore della primavera porta avanti la meraviglia della germinazione. La forza-Giorno bilancia in intensità calante la -forza Notte . Il giocatore che esce di scena sarà presto solo un ricordo, restando comunque potente ,questa memoria rimane  nei recessi della psiche umana. La nuova stella afferma il suo diritto prima che le luci della coscienza umana la illuminino . D'ora in poi, lo spettacolo sarà suo. Eppure, la sua voce è sottile ; il suo volto rivela paure nascoste della sua stessa spavalderia. In Ariete la personalità umana sperimenta la fase                dell'adolescenza.

Fino alla pubertà il bambino che cresce ha all'orizzonte la personalità mappata dalle pareti di alcune matrici di cinta. In primo luogo, il grembo della madre; poi, lo spazio più diversificato della famiglia, tenendo tra le sue mura sicure ,crescenti conflitti. delimitato da muri fisici o psicologici, la personalità del bambino è ancora in fase prenatale. E 'avvolto dalla natura collettiva. fa fatica a emergere. Emersione - lo stupore e la paura di essa - è l'adolescenza. L'adolescente è nata come una persona distinta in un mondo che sembra ostile o estraneo; che deve essere conquistato; non deve essere temuto.

La paura mescolata con l'aspettativa ansiosa, imbarazzo e confusione emotiva - questo è l'adolescente. Si precipita nel desiderio; rapidamente indietreggia al minimo dolore. Egli è sottolineato e ridacchiante. Costretto dalla necessità interiore per ,l'andare avanti, si afferma con vistosità e audacia ; tuttavia egli vorrebbe poter ritirarsi nella sicurezza della madre-terra. Il vento del destino è strizza-cervello e fa soffrire questo "agnello" con il cuore a capofitto nel desiderio come un "ariete".

Questa descrizione psicologica dell'adolescenza caratterizza la natura di base del tipo Ariete; la sua instabilità emotiva e il suo disordinato, desiderio -destino-costretto; la sua sensibilità acuta mascherata  un atteggiamento ,fra a pura e istintualità e la sua spesso ampollosa autoaffermazione, che in realtà non è vero egocentrismo, ma piuttosto il risultato di una costrizione bio-psicologica profondamente e fatalmente sperimentata.

L'essere umano è costretto con l'Ariete dall'interno di acquisire ad ogni costo un auto-soddisfazione; costretto a forzare la sua anima individuale per assumere l'onere dell' incarnazione. Egli non cerca il potere per soddisfare se stesso, ma per dimostrare se stesso a se stesso - la potenza necessaria per sè di diventare una personalità. E se sembra bisognoso di amore e fama, per "le donne, vino e il canto" è perché si sente debole o incerto dentro di sé e ha bisogno di continue rassicurazioni e sostegno esterno.

Perché in lui il giorno della forza supera a malapena la forza Notte, la persona Ariete deve gettare il suo ego cosciente , a volte quasi disperatamente, nella sua voglia di vivere - e spesso esagera. La sua nostalgia è grande come la sua impazienza; il suo sentimentalismo romantico come la sua passione è tagliente, diretto - ma di breve durata e soggetto a crisi di repulsione. Più di ogni altro tipo zodiacale ama il suo bisogno di amore, piuttosto che una particolare persona. E ha bisogno di amore, perché ha fondamentalmente paura del mondo e dell'essere solitario; eppure ha altrettanta paura della schiavitù implicita in una unione permanente o associazione, perché deve continuare a crescere, deve estendere costantemente la sua personalità in erba, egli deve a tutti i costi evitare di stare fermo, che presto significa cadere nel passato. Il suo istinto pioniere è la paura mascherata della routine e del tirare avanti , della tradizione. Egli deve continuare a crescere; e cambiando partner, cambia i suoi orizzonti e le sue alleanze ,avendo almeno il senso di andare avanti, l'illusione della crescita.



Il tipo Ariete ordinaria, naturalmente, e nega violentemente queste sorgenti nascoste delle sue azioni. Egli non può smettere di andare avanti e cercare di capire se stesso. Lui non sta costruendo la coscienza, ma la personalità. Non è un pensatore, fondamentalmente; ma piuttosto un costruttore. Egli deve esercitare la sua voglia di vivere.La forza Giorno monta dentro di lui con intensità fallica. Non importa che cosa o dove si costruisce. Ma egli deve sentirsi in movimento del destino. Deve sentirsi agito da grandi energie.

Una personalità formata può agire lentamente, con calma, deliberatamente; perché agisce da una base relativamente di insieme di individualità individuale. Ma il tipo Ariete è costantemente nel processo di formazione di se stesso. Non ha alcun senso di individualità di insieme; nessun senso di confini prestabiliti. Egli è sempre aperto all' universale, Vita non personificata. Non è mai un prodotto finito, e si preoccupa poco di finire quello che cerca. Si riprende, con l'atto della creazione, non per le sue creazioni. E quindi ha bisogno di sentirsi di nuovo in sè, costringendosi a creare, sempre più potere, sempre più vita. Tutto quello che vuole è erogare questo potere ad altri, i campi vergini fecondati con esso - e trasmettere, ardore impregnante ancora più vasto in "nuovi" campi,nuove storie,nuovi amori.

In questo senso egli è "impersonale". Lui è un donatore - ma non delle cose che sono "sue".E' un donatore di energia pura, l'energia della forza Giorno che bolle davanti a lui. E 'difficile per lui fare qualcosa di "suo". Eppure, se lo fa, allora si aggrappa a quella cosa (per un po 'almeno) con passione - una passione nata dalla paura e della solitudine; perché la cosa diventa improvvisamente per lui un simbolo della propria personalità - la personalità di essere in realtà l'unica cosa che egli brama di "possedere" e, di cui non è mai sicuro, perché non può essere "finito".

Poichè in Ariete la forza Giorno è in equilibrio con la forza Notte , la persona Ariete è sempre in uno stato di equilibrio instabile, tirato internamente da opposti; così sarà irrequieto, irritabile, nervoso, spesso nevrotico. Ma le sue nevrosi sono quelli aggiuntive, nate dal senso del fallimento a causa di ostacoli insormontabili, di stanchezza ,prima dello sforzo, o la mancanza di interesse personale nelle azioni, dove può sembrare tutto il tempo di immettere grande energia o passione . energia non è in realtà la "sua". Egli non è in essa. Egli è costantemente alla ricerca di realizzarsi come personalità; ma questo obiettivo è sempre sfuggente - sempre al di là, al di là. E così continua a agire, desiderando, motivandosi, creando - riuscendo a malapena a coprire lo stress dell'attività ,il vuoto e la paura dell'eterna adolescenza.


Nessuno può sapere questo tra i suoi collaboratori,soci,conoscenti. Egli non è solo tutto preso dalle azioni, ma è anche un attore. Recita parti, e ama essere diretto nei suoi versi da un drammaturgo invisibile; perche' questo gli dà un senso di sicurezza nel "suo destino" intrinseco. può facilmente diventare un grande devoto; solo perché non è sicuro della propria personalità. Egli è,simbolicamente, un po " adolescente " un po "Maestro," proiettando la sua passione per la personalità, la sua. Invece di visualizzare una personalità debole in sè, si assorbe nella devozione di un grande personaggio - preferibilmente uno che è remoto, l'ideale, assente. Questo assorbimento è sempre una "proiezione psicologica" del suo desiderio di personalità. trasformando un intensa (ma spesso incostante) devozione per una figura ideale, o per una "grande causa."

In Ariete, la personalità non è ancora del tutto separata dall'atto. E 'contenuta nella immediatezza diretta di una attività causata da una potenza irrazionale, che, ad un certo livello, è "istinto" e in un altro "Dio". l' Azione qui è molto semplice; ma a causa di un senso di insicurezza interiore tende a piegarsi al suolo ,con riprese da adolescente squassato dalle tempeste sociali, questo tipo di azione ha bisogno spesso di un puntello. La persona Ariete ha, tuttavia, bisogno di glorificare questa forma necessaria di sostentamento; per rendersi più impersonale, in modo che la sua personalità non sia indebolita agli occhi degli altri - o ai suoi propri occhi. Infatti egli sa, inconsciamente se non consapevolmente, ciò che gli manca. Sa che la sua personalità non è certo ancora un fatto concreto; che sta emergendo solo dallo stato personale. Ma questo significa anche che esso è ancora radicato nelle immensità della vita collettiva, che è pieno di potenza - pieno di slancio vitale , con l'impennata e un potere formativo di evoluzione universale. . . che molti uomini hanno chiamato Dio.


In Ariete, il "pulsare della vita" - del soffio creativo - si fa sentire. passa attraverso. il potere Ariete è il potere del fulmine, che scende dall'alto, che colpisce dal buio dell'inconscio collettivo. È il potere della rivelazione; potere del destino rilasciato, che brucia e feconda. Tale potere, a qualsiasi livello in cui opera è flusso di fuoco , dà alle azioni Ariete un peculiare fattore pionieristico, una forza impersonale, forse cosmica e fatale. Infatti, le più nobili espressioni del potere Ariete non sono in una singola persona che è al lavoro, ma l'umanità - UOMO. A livelli meno elevati, un gruppo sociale o religioso, una nazione, una razza può esprimere le proprie esigenze e indicare le soluzioni a queste esigenze attraverso una persona - che non è abbastanza personalità cosciente e ancora molto di più di un individuo.Personificazione della "causa".

Come persona percepisce il senso del destino, che per mezzo di lui sta diventando atto, l'orgoglio può ruggire attraverso il suo ego. Egli può diventare arrogante. ". Per diritto divino" Egli può fare richieste alla società, come se tutti i tipi di privilegi siano suoi 'Eppure, il più delle volte, il suo orgoglio è piuttosto adolescente, mescolato con umiltà e un peculiare senso di insicurezza; perché sa dentro di sé che egli non possiede la fonte del potere-orgoglio che dà a vedere, che avrebbe potuto perdere il contatto con tale potere - e diventare vuoto. Questo differenzia l'orgoglio Ariete da quello tipicamente Leone; per il Leone, l'orgoglio è centrato nella personalità e le sue radici in una gloria in cerca di "Io sono". La persona Ariete sottolineare solo "SONO", piuttosto che l ' "io" Il suo orgoglio è in quello che fa, in quello che viene fatto per mezzo di lui, in quella grande forza che è al suo comando, nela potente virilità del suo organismo. Non è essenzialmente in ciò in cui egli si trova personalmente coinvolto; poiché egli non è mai del tutto sicuro di quello che è.

L'Ariete è l'alba della personalità come un fatto oggettivo e consapevole nel ciclo di sviluppo umano. In quell'alba la luce della coscienza gradualmente spazia nel cielo orientale, risvegliando tutte le forze che appartengono al regno del giorno. Ma c'è ancora il buio iall' Occidente. La potenza della Notte ha ancora in mano l'influenza su vaste regioni della psiche umana. D'ora in poi avrà il controllo della memoria ,entrando in possesso delle regioni sotto l'orizzonte. Queste regioni costituiscono l'inconscio.

Come uomo si sveglia, incontra i suoi sogni - la memoria crepuscolare della Notte-o stato della psiche. L'irrazionalità ossessiona i suoi risvegli. perché l'attrazione della forza Notte è ancora forte e insistente, la persona Ariete si aggrappa con intensità dogmatica o devozionale alle "idee", per "ragione" e "logica". Questi sono testimoni del trionfo della forza Giorno sopra i fantasmi irrazionali del regno della Notte. Sono i baluardi della forma e consistenza sul caos e o paure pre-natali. Ma se la persona Ariete lascia andare il cosciente e si ritira dentro di sé, si ritrova pressoché inondato con la fantasia prolifica del suo inconscio. e passato il punto di svolta dell' equinozio di primavera, la forza Notte , superata dal distacco dell'intensità della forza Giorno , lascia lo stadio della coscienza; ma solo per diventare introverso, subconscio o trascendente. forza Notte che giunge al suo compimento in Capricorno, nel compimento dell'ideale socio-culturale dello stare insieme - lo Stato.

Nelle due successivi segni zodiacali, Acquario e Pesci, lo stimolo del formare il gruppo , con la volontà di costruire un collettivo permanente ,un "tutto più grande" con una moltitudine di personaggi, diventa spiritualizzato, più che fisico, più-che-sociale . Così l' Acquario simboleggia l'idealismo sociale, la riforma sociale, la trasformazione sociale sotto l'influenza di Urano; e in Pesci si raggiunge il concetto di "Comunità invisibile," e o "Chiesa trionfante" - in cielo; la "comunione dei santi", simbolizzata appunto da Nettuno.



The Night-forza in Ariete opera in modo ancor più trascendente. Il suo simbolo è il "Agnello immolato per la redenzione del mondo" - in altre parole, il martirio . Nel martirio la persona Ariete esegue un tipo trascendente di azione, uno che viene spinto dalla grande voglia che ha di vivere e di raggiungere l'immortalità come un self; per, per essere un martire è quello di diventare, agli occhi della società, il simbolo immortale di una causa. E 'soddisfatta nei morte come una personalità.

Questo è l'immortalità del seme, che muore come un seme in modo che ci possa essere una volta di più la vita e la vegetazione. E 'la Crocifissione eterna di ciò che è stato seminato in Bilancia. Il seme muore nella nuova vita, come la notte e le stelle svaniscono nel sorgere del sole incandescente.E che la morte della notte e le stelle, che la morte del seme, ossessiona il subconscio del tipo Ariete che non è del tutto assorbito in attività frenetica e fecondazioni sparse. Così la visione Ariete, oltre la soglia della coscienza, anela il seme; che è a lui, la Madre. Mentre nella sua natura cosciente agisce per il futuro, inconsciamente sogna del passato.

L'equilibrio tra conscio e inconscio è molto sottile in Ariete - e anche in Bilancia. Questi due segni sono segni di equilibrio, in cui la forza Giorno  e la forza Notte  sono  quasi identiche. solo "quasi" identiche; perché in Ariete il la forza Giorno ha uno slancio verso l'esterno che assicura il suo dominio - ma un dominio che deve rendere omaggio al passato, alla forza Notte.

In un certo senso, almeno, la persona Ariete è chiamata a sacrificare il suo passato, per bruciare sull'altare della sua dedizione  la nuova vita. Questo sacrificio potrebbe essere un atto di gioia   serena; ma il potere della forza Notte-  nel subconscio, spesso ne fa un martirio drammatico. Così il senso di autocommiserazione è  spesso trovato nelle persone  Ariete  .   autocommiserazione   prodotta  dal  declino della  forza Notte aggrappata  ancora alla sua egemonia. È una caratteristica negativa degli Ariete   L'autocommiserazione, la stanchezza prima dell'atto, un senso di "Qual è l'uso" , sentirsi  "vittima sacrificale" del destino - sono tutti aspetti  ombra di questo  segno. Essi possono essere superati solo quando l'io cosciente riesce a "assimilare i contenuti dell'inconscio" (nella terminologia di CG Jung), quando tutte le energie del tipo Ariete sono incarnate deliberatamente e consapevolmente in un lavoro e di un destino, consapevolmente accettato e scaricato .

Così, Ariete: la sua forza e la sua debolezza, diventano il  suo carico di destino. La colonna sonora  dell'Ariete  è un canto   solare  di "esaltazione", perché    il Sole è "esaltato" in Ariete - dove sente per la prima volta che la vittoria è stata vinta,vittoria del giorno sulla notte.  Questa vittoria   si celebra a 19°  gradi in  Ariete, il punto di "estasi" della forza solare.
È la simbolica Resurrezione dei giorni di Pasqua. Più tardi, in Leone, l'ego conscio   solare  si realizzerà  totalmente nella gioia   espressiva e  creativa; ma in  Ariete a 19 °  trionfa  la forza Giorno  con l'espressione nel primo amore dell'adolescenza. Poi la vita si riversa esuberante nella gioventù che si sente dilatata nell'universo. E 'infatti il ​​canto pasquale di gioia ,con le prime fioriture degli alberi, prima che compaiano le foglie verdi del Toro.


articolo liberamente tratto dagli insegnamenti di Dane Rudhyar, all'anagrafe Daniel Chennevière,  un astrologo e compositore francese. È stato il pioniere della moderna astrologia transpersonale.
I dodici archetipi sono all’interno di ognuno di noi e agiscono in ogni momento ......
“Gli archetipi, James Hillman psicanalista e filosofo (1926 – 2011) li definisce come “i modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo. Essi sono le immagini assiomatiche a cui ritornano continuamente la vita psichica e le teorie che formuliamo su di essa.” Essi possono essere raggiunti anche attraverso l’analisi dei sogni, il cui “mondo infero” ci ricollega alle “ombre universali” dell’inconscio collettivo […]
Il discorso sugli archetipi non era un’invenzione di Hillman. Era stato già aperto da Carl Gustav Jung, negli anni trenta, quando aveva individuato in essi le forme primarie delle esperienze vissute dall’umanità nello sviluppo della coscienza. Pure forme, che stanno ai simboli come la figura geometrica del quadrato sta ad una cornice (intesa come oggetto) quadrata, e che – così come le forme geometriche – sono condivise da tutta l’umanità, sedimentate nell’inconscio collettivo di tutti i popoli, senza alcuna distinzione di luogo e di tempo, si manifestano come simboli, e pre-esistono alla psiche individuale, che organizzano.
La novità del punto di vista di Hillman – l’aspetto rivoluzionario della sua psicologia – è stata nell’intenzione di portare l’analisi fuori da un rapporto a due medicalizzato e nella scelta di polarizzare l’attività psicologica e psicoanalitica su due nuovi centri dinamici: l’anima e l’archetipo.” (Wikipedia)
“La terapia non è solo qualcosa che gli analisti fanno ai pazienti, ma anche un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell’anima, negli sforzi per capire le nostre complessità… nella misura in cui siamo impegnati a fare anima, siamo tutti, ininterrottamente, in terapia.” (James Hillman)
I dodici archetipi sono all’interno di ognuno di noi e agiscono in ogni momento e situazione. Naturalmente nell’infanzia alcuni sono maggiormente attivi che altri, come ad esempio L’Innocente e l’Orfano, nell’età adulta se ne attiveranno altri e i livelli possono essere più o meno equi in base al proprio equilibrio e maturità interiori. Da questo punto di vista si ha un’immagine temporale lineare dell’evoluzione degli archetipi, dal più piccolo al piùgrande, dal bambino al senescente.
Ma l’esperienza ci dice che essi agiscono in un movimento continuo guidandoci su un percorso a spirale basato su tre livelli o stadi evoluti descritti in una pagina più avanti. Sono costantemente in relazione fra loro, l’Eroe è colui che sarà in grado di utilizzare i loro insegnamenti e di chiamarli a sé in base ai bisogni che la situazione, da fronteggiare, invocherà al suo interno.
Le frasi tra virgolette sono tratte dal libro “Risvegliare l’eroe dentro di noi” Carol S. Pearson ed. Astrolabio
L’INNOCENTE
l'innocenza
L’innocente è la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è la fede e la speranza con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro, un progetto.
Tutti partiamo da qui dall’accudimento da parte dei genitori che ci amano, ci proteggono e credono in noi e nel nostro potenziale incoraggiando il nostro impegno per usare e sviluppare le nostre capacità.
Si tratta prima della caduta dall’Eden che ricorda il mondo protetto come nell’utero materno, la spensieratezza dei primi anni di vita che vuole ritrovare ovunque esso si trovi.
L’Innocente è la parte di noi che continua a credere e sperare a qualunque costo, perché ha una incrollabile fiducia che il mondo è un luogo sicuro e gli esseri umani sono buoni. Questa fiducia gli dona apertura, capacità di apprendimento e tenacia.
La sua ombra è negare i problemi, evitare i conflitti, spesso isolandosi in un mondo di fantasia. “L’Innocente è anche assolutista e dualista, non può ammettere la propria imperfezione senza inorridire di sè, senza cadere preda della vergogna o del senso di colpa.”
Proietta sugli altri le proprie insicurezze ed errori evitando così di mettersi in gioco, salvandosi dalla responsabilità di agire, in quanto tiene molto alla maschera sociale che si è costruito.
L’Innocente non può quindi non sentirsi fragile e vulnerabile e, come è evidente, cerca in tutti i modi di difendersi da ciò che considera una minaccia alla propria integrità.
“Ha bisogno di imparare il paradosso che, se al livello spirituale più profondo è bene fidarsi, sarà comunque meglio che uno non lasci in giro il portafogli!”
Innocente + Orfano Sicurezza
L’ORFANO 
orfano
“L’archetipo dell’Orfano all’interno di ognuno di noi è attivo da tutte le esperienze in cui il nostro bambino interno si sente trascurato, abbandonato, tradito, deluso.”
Quando l’Innocente cade nell’errore, si rialza alimentato dalla speranza, l’Orfano, al contrario, prova il dolore della solitudine perché ognuno pensa per sé.
L’Orfano si attiva ogni volta che ci sentiamo  traditi o abbandonati dalle figure o situazioni su cui facciamo riferimento. “Se un insegnante è stato ingiusto con noi, se i nostri compagni di scuola ci hanno preso in giro, se gli amici hanno sparlato di noi alle nostre spalle, se l’uomo o la donna che ci prometteva eterno amore ci ha lasciato […]”, si rischia di abbandonarlo noi stessi per la paura di mostrarsi feriti e vulnerabili.
Rischia di fare l’abitudine alla rinuncia e alla privazione, di accontentarsi e di perdere la speranza e diventare arido, cinico, diffidente e ribelle quando non vuole essere salvato.
Il Dono dell’Orfano è sviluppare l’autonomia e il senso pratico, quindi sa attivarsi per un progetto, un lavoro, senza abbattersi al primo ostacolo. Ancor di più dopo aver verificato l’efficacia della sua azione è capace di cooperare e creare collaborazioni con altri che come lui hanno avuto delle ferite dolorose.
La sfida per l’Orfano è assumersi la responsabilità della propria sofferenza, essere ciò che è e imparare a chiedere aiuto. Dalla fede in se stesso e nel suo potenziale può partire alla ricerca del Graal.
IL GUERRIERO
guerriero
“Il Guerriero dentro di noi ci chiama a esserecoraggiosi, integri e forti, capaci di fissarci delle mete e di raggiungerle, capaci di combattere, quand’è necessario, per noi stessi e per gli altri. Essere Guerrieri significa rivendicare il proprio potere stabilendo il proprio posto nel mondo e rendendo quel mondo migliore. Si tratta di essere abbastanza energici da non farsi comandare a bacchetta e di avere sufficiente potere per ottenere le cose con le maniere dolci.”
Il suo aspetto negativo è la competizione e il voler mostrarsi come un super eroe, migliore degli altri. Per lui tutto è sfida, pertanto deve avere sempre un atteggiamento di difesa verso le minacce esterne. Usa la sua forza con cattiveria per  scopi egoistici senza badare a questioni etiche e morali, recando disagi a livello sociale. I suoi draghi interiori sono l’accidia, il cinismo, la disperazione, l’irresponsabilità, il diniego.
Il Guerriero evoluto non combatte a tutti costi, ma sa strategicamente vincere senza combattere. Sa ritirarsi se ritiene ciò necessario per raggiungere in ogni caso il suo obiettivo che è anche di interesse sociale. Lui dona il coraggio la disciplina e l’abilità. Rappresenta il lato maschile al nostro interno, il Genitore normativo che da una certa direzione e guida per curare il proprio territorio, egli deve sapere che cosa vuole nella vita per andare a conquistarselo al momento opportuno.
Guerriero + Angelo custode = Responsabilità
ANGELO CUSTODE
Angelo custode
L’Angelo custode è l’archetipo della generosità. Rappresenta la nostra Madre interiore, il nostro lato materno dolce accogliente che guida e sostiene. Poiché in ognuno di noi c’è un bambino piccolo e indifeso, l’Angelo custode ci insegna come prenderci cura di lui, come sostenerlo ed educarlo, altrimenti si rischiano rapporti di dipendenza con coloro che lo fanno al posto nostro. Insieme al Guerriero crea un clima rassicurante con chiari confini in cui la persona o gli altri si possano sentire amati, stimati compresi e stimolati a sviluppare le loro abilità.
La compassione di questo archetipo ha la funzione di mitigare la rabbia del guerriero affinché si trasformi in forza.
Il lato oscuro dell’Angelo custode è quello di vestire il ruolo di martire perché non si sente apprezzato e rispettato suscitando al contempo sensi di colpa in coloro che hanno ricevuto da lui cure e attenzioni . Ha difficoltà a dire di no perché si nutre dei bisogni degli altri senza badare ai propri, ha un forte bisogno di riconoscimento per cui dà in modo interessato, con l’aspettativa di un ritorno. Forma relazioni soffocanti e vincolanti, tende a sentirsi importante e necessario per l’altro togliendo potere e scadendo quindi il legami di dipendenza.
L’Angelo custode insegna a prendersi cura di sé, di un progetto, di una città, o di una comunità, a rispettare le competenze e a non sostituirsi a nessuno, in quanto sa riconoscere le proprie priorità e i propri limiti.
Il Livello più evoluto è quello di comprendere che il sacrificio non esiste. Quando si da con Amore Puro, disinteressato, non è un dare per ottenere né a perdere, ma un dare riempitivo, che nutre e rende senza alcuna perdita.
L’AMANTE
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“Senza amore, lo Spirito non si impegna nella vita.” L’elemento di base di questo archetipo è l’Eros, esso è inteso non solo come attrazione sessuale fra due persone, bensì come forza che unisce più elementi anche contrastanti, senza che questi si annullino o perdano la loro identità. L’Eros agisce quando abbiamo un legame appassionato con un lavoro, un’amicizia, un oggetto, per cui si teme fortemente la paura di perderlo. Tramite la sua forza possiamo dire di sentire di essere vivi, le scelte sono viscerali, l’attaccamento è forte, il corpo si accende l’energia circola, il richiamo è fisico le pulsioni arrivano quasi di soprassalto e ci posseggono.
L’Io tende a reprimere l’Eros, lo Spirito. Il rischio è alto quando si fanno scelte di testa, per un forte senso del dovere o per un preciso calcolo di convenienza, ma il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto, potrei aver rinunciato al lavoro, al progetto o alla persona della mia vita. La Chiamata dello Spirito si riconosce proprio dal conflitto interno che genera contro la prudenza e la praticità del nostro Io. Ma quando c’è autentica passione le condizioni dell’Io e quelle dello Spirito si integrano, le passioni possono spaventare, l’impegno può far fuggire, ma un Io ben strutturato ha la capacità di contenere l’impeto delle passioni non si spaventa. E questa integrazione ci permette di mantenere e coltivare le nostre passioni restando fedeli agli impegni o alle richieste familiari e sociali.
L’ombra dell’Amante è lasciarsi sedurre dalle passioni, eccesso di avventatezza, gelosia, invidia, puritanesimo, legami dipendenti, una sessualità alterata, quando si chiude una storia ci sente totalmente distrutti.
I doni che riceviamo non sono soltanto gli amici, la famiglia, l’amore erotico, ma un senso di potere, inteso come pienezza, più amo più mi sento intero, l’Eros è anche la fonte delpotere personale che permette di restare fedeli ad un impegno e soprattutto alla propria natura profonda. Dall’amore nasce la vita, si dà la vita, do vita alla relazione con me stesso, con gli altri ed infine il mio amore (3°liv.) si estende alla terra, al cosmo che si unisce alla presenza del Spirito in me.
Cercatore + Amante = Identità
IL CERCATORE
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Quando ciò che prima sembrava dare le giuste compensazioni, inizia a non soddisfare più, quando alcune relazioni cominciano a starci strette, l’aria a soffocare, l’entusiasmo per il lavoro a calare, il Cercatore si sta attivando. Il Santo Graal sta chiamando per la ricerca non di una curiosità, non di un gesto o una parola, ma di un cambiamento profondo, di un livello superiore al quale accedere per dissetarsi l’anima.
L’invito alla ricerca parte da molto lontano, dall’ignoto, dal Paradiso perduto, l’anelito è forte e si rischia di non trovare mai, la ricerca può diventare lo stile di vita.  Il Cercatore ci permette dopo aver percepito la separazione interna, la parzialità, l’essere frammentati, di consapevolizzare che il bisogno è quello di espandere la propria coscienza oltre i confini della realtà dell’Io. È necessario per partire avere la giusta auto-fiducia e coraggio per affrontare l’avventura, ma a volte anche se non si è ben attrezzati, nonostante tutto si deve partire. Il Drago è sempre lì che aspetta! Coraggio ed autostima possono essere integrati anche grazie all’azione di arrembaggio.
Il Cercatore ci insegna a cercare la nostra vera Identità, il nostro stile di vita, il partner giusto, il lavoro che si ama, e non quello impostoci. Se c’è troppa paura si entra nel conflitto, sembra che per rispettare una richiesta interna si debba rinunciare ad impegni familiari, lavorativi, sociali, si rischia di diventare Viandanti accontentandosi con il cuore amareggiato di quello che offre il convento, senza impegnarsi veramente in nessuna cosa.
Hanno inizio le prove, ma il forte bisogno di Autenticità e il richiamo verso lo Spirito non minano la fedeltà dell’Eroe alla sua opera di ricerca della visione dell’illuminazione anche di isolarsi di lasciare il lavoro le compagnie quelle che prima erano delle certezze.
La sua Ombra è una ricerca ossessiva di indipendenza, paura di legarsi e di scendere in profondità, rischia la superficialità dello sperimentare cose nuove senza mai immergersi ed entrare nell’esperienza profonda, eccesso di ambizione, superbia, perfezionismo, aprire tante finestre senza mai concretizzare.
“La meta ultima del Cercatore è la realizzazione del Sé attraverso la trascendenza.La ricerca è l’invito dello Spirito a passare attraverso la rinascita e la trasformazione, a morire al vecchio e rinascere al nuovo […] Perché abbia luogo una vera trasformazione dobbiamo morire alla nostra precedente identità.”
IL DISTRUTTORE
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Il Cercatore diventa un Iniziato, dalla ricerca si passa ad una esperienza iniziatica, il Distruttore ci introduce a quest’ultima.
Questo può partire da una situazione di tremendo dolore, un lutto, una separazione, una perdita di una persona cara, un progetto a cui si era data la vita; tutto ciò su cui si contava è finito nel vuoto, nel nulla. La coscienza della mortalità si fa sempre più avanti.
“Fa già abbastanza male sapere che morirai. Ma saperlo e sentire che la tua vita è priva di senso è veramente duro da sopportare. Spesso, tuttavia, la soluzione al dilemma non è nell’evitare di riconoscere la morte, ma nel dar senso alla propria vita proprio accettando l’inevitabilità della morte.
Quando passa il Distruttore, lascia un vuoto ancora più profondo di quello provato dall’Orfano. Eppure in questo deserto muto e sordo spunterà un germoglio di vita nuova. Una metamorfosi avverrà. In tutto questo l’Io cerca di proteggersi rischiando di non far procedere l’Eroe verso i misteri profondi dello Spirito. Per questo che l’Io deve essere abbastanza forte da sostenere questo deserto e non vacillare di fronte alla crudele angoscia e al dolore del nulla.
L’Ombra di questo archetipo riguarda tutti quei comportamenti di auto- distruzione(alcool, stupefacenti) e di distruzione verso gli altri (omicidi, violenze fisiche, psichiche ecc..)
Lui ci insegna la trasformazione, la rigenerazione, a far pulizia dentro di noi, la rinascita dopo la morte, l’accettazione del dolore nel lasciare andare ciò che non ci appartiene più, e della mortalità. Ci insegna la virtù dell’Umiltà.
Non si può imparare a vivere senza aver imparato a morire. Darsi il permesso di viversi la morte, entrare nei suoi profondi misteri conduce alla Vita Vera, alla realizzazione del proprio Sé.
Distruttore + Creatore = Autenticità
IL CREATORE  
creatorQuando iniziamo ad essere coscienti del nostro ruolo e della nostra parte nella creazione, entra in scena questo archetipo. Il nostro vero Sé si esprime nella sua consapevolezza e capacità di saper creare la sua vita, mentre allo stesso tempo, collabora alla creazione dell’universo. Noi siamo i co-creatori con L’intelligenza cosmica creatrice.
Non esiste una separazione fra noi e questa stessa Intelligenza, a noi appartiene questo potere e anche se non volessimo esso agisce perché è la Mente/Spirito stessa che crea. L’archetipo del Creatore dunque richiama fortemente al senso di responsabilità che ci fa osservare che siamo creatori della nostra vita, altrimenti ci sembra di subire le creazioni della vita senza percepire un minimo di partecipazione a tutto quello che ci accade. Certamente che si è inseriti in un contesto storico-sociale-familiare in cui sono stati assorbiti determinati condizionamenti, ma quando è attivo il Creatore in noi, abbiamo la possibilità di scegliere quale casa abitare, quale adattamento creativo applicare.
L’insegnamento ed il dono che apprendiamo è il coraggio di crearsi la propria vita nella piena consapevolezza non solo di ciò che si fa o si vuole ma anche di ciò che si è, vulnerabili, aperti, inermi. Tutto ciò passa attraverso l’oscillazione tra la paura e l’euforia per ciò che si intende creare e tutto ciò è sostenuto da un lavoro personale di ascolto interiore.
Il potere delle immagini e delle visioni appartiene a tale archetipo, dare  ascolto ai simboli alle parole che emergono dall’interno, quando ci lasciamo essere ricettivi, ci permette di entrare in contatto con la saggezza interiore che ci guida nelle scelte della vita, creando le situazioni più adeguate a noi, cosa che l’Io razionale e controllante, non potrebbe fare.
La sua ombra è presente quando siamo ossessionati dalla cose da fare, dal lavoro, quando si danno avvio a tanti progetti perché si hanno tante idee senza concretizzare alcunché, mentre inconsapevolmente si progetta la fuga. Il pericolo è quello di creare situazioni sfavorevoli e auto-sabotanti.
La vita diventa come un’opera d’arte, le ispirazioni si lasciano fluire, si diventa sempre più consapevoli del proprio ruolo nel mondo, si fa esperienza di questa gioia, ci si prepara a rientrare dal Viaggio, a riportare a casa il tesoro e a contribuire alla trasformazione del regno. Ciò avviene nella piena consapevolezza che siamo i Sovrani della nostra vita.
IL SOVRANO
il sovrano
Senza aver intrapreso il Viaggio, non si diventa Sovrani.
“Il giovane parte all’avventura, uccide il drago e trova il tesoro che ridà vita a una cultura morente. In seguito al ritorno dell’eroe, il regno si trasforma e torna a vivere una volta ancora, mentre il giovane eroe diventa il nuovo Sovrano.”
Il Sovrano (androgino) è il simbolo dell’integrità, del completamento, unisce i poli del maschile e del femminile, della giovinezza e della maturità. Quando il Sovrano è attivo, siamo pronti ad assumerci la responsabilità del nostro regno, della nostra vita qualunque aspetto essa manifesti. “Suo compito è promuovere l’ordine, la pace, la prosperità e l’abbondanza.” Ci insegna ad operare sul piano fisico, a confrontarci e stare nel contatto col mondo, con la materia, e ad esprimere la nostra identità in ogni ambito di vita.
Ciò porta ad assumere un atteggiamento realistico, dove le illusioni sono bandite perché Il Sovrano conosce il proprio Sé ombra e le trappole che quest’ultimo potrebbe tendere, pertanto è richiamato all’attenzione e alla ponderazione riguardo all’utilizzo del suo potere. Quando si accorge di ciò che non va nel suo regno e sopratutto nel suo modo di gestire, non scade in piagnistei e lamenti, piuttosto si domanda ” Cosa avrei potuto fare e come?” perché non accadano più situazioni spiacevoli.
Il lato ombra del Sovrano ci fa vivere la difficoltà di “trovare un equilibrio fra un armonico godimento della vita e la disciplina necessaria per terminare il lavoro, fra i nostri bisogni e quelli degli altri, fra le richieste del nostro Spirito e le responsabilità del mondo reale.” Latirannia, l’intolleranza, l’egoismo, la manipolazione e rigidità, usare il potere per la propria gloria, o non usarne affatto e farsi gestire il regno dagli altri.
Diventare il Sovrano della propria vita non rappresenta la fine del Viaggio, lui ha bisogno di alcune figure che collaborano con lui, pertanto è necessario esprimere ed affermare anche la presenza del Mago, del Saggio e del Folle che sono dentro di noi e che ci sostengono ogni volta che il regno deve essere rinnovato, ogni che si deve partire per un nuovo Viaggio.
Sovrano + Mago = Potere
IL MAGO
il Mago
In una corte, deve essere presente un Mago. Un Sovrano ha bisogno dei suggerimenti di un Mago, come Mago Merlino per Re Artù. Il Mago guarisce il Sovrano ferito, e senza il suo intervento il regno non può essere trasformato.
Tutti noi siamo maghi, tutti noi trasformiamo consapevolmente o no. Il nostro pensiero trasforma la realtà interiore ed esteriore. Se siamo gioiosi, questa gioia si trasmette, se ci sentiamo in pace, quest pace si diffonde e gli altri la percepiscono; questa è magia come il Maestro spirituale O. M. Aivanhov dice: –La magia è la scienza dei gesti.– Se mettiamo vera concentrazione, attenzione e una chiara intenzione in ciò che scegliamo di fare, questo si realizza proprio secondo le nostre indicazioni. Più sono consapevoli più saremo anche responsabili e coscienti delle conseguenze, non imprecheremo più il Cielo ma guarderemo la nostra opera come frutto di determinate convinzioni.
L’archetipo del Mago ci insegna a portare a livello di coscienza che ciò che è dentro è come ciò che è fuori come afferma la filosofia ermetica, che siamo tutti collegati come afferma il concetto di inconscio collettivo di Jung, e quando tutto ciò è in azione ci accorgiamo alle attenzioni che poniamo agli eventi sincronici: ad esempio quando ti poni una domanda qualsiasi, quando cerchi qualcosa o esprimi un’intenzione e dopo pochi giorni o poche ore ti arriva la risposta tramite un libro, un amico, o altro.
L’ombra del Mago è usare la magia per scopi malefici, per andare contro la bellezza e la positività. Ci fa negare il nostro potere interiore, interrompere il rapporto col divino e gli altri mondi e avere immagini e fantasie negative. O usa male il potere per maledire o tenere gli altri in modo subdolo, come fa la pubblicità, sotto il suo controllo.
“Forse il potere più trasformativo che ha il Mago è quello di trasformare attraverso il perdono di se stessi e degli altri. Questo trasforma le situazioni negative in possibilità di maggiore crescita e rapporto profondo.
Che usiamo i nostri poteri in direzione del bene o del male dipende essenzialmente dal grado della nostra saggezza e della nostra sincerità: di quanto siamo capaci di vedere e affrontare la verità del problema che abbiamo davanti e dentro di noi. Per sviluppare a fondo la capacità di sapere se e quando la trasformazione che vogliamo è consigliabile, dobbiamo sviluppare il sapere e il disinteresse del Saggio.”
IL SAGGIO   
il saggio
 Se il Mago trasforma e il Sovrano gestisce la realtà, il Saggio ricerca la verità in merito a come tutto ciò debba essere realizzato. La verità su se stessi, sul mondo e sull’universo, è ciò che il Saggio intende conoscere per avere la vista rischiarata, per essere sulla giusta strada e soprattutto per liberarsi dalle false percezioni.
È l’osservatore interno che vede le azioni, i pensieri, le  emozioni senza che ne venga coinvolto, ma per fare questo deve conoscere bene la sua soggettività, essersi messi in viaggio, per distinguerla dalla verità che la trascende e che è oltre se stesso. L’accostarsi alla verità comporta un innalzamento del livello di Umiltà, che vuol dire semplicemente, mettere da parte il proprio ego/persona per fare spazio alla Verità del Chi Sono che trascende la polarità e tutte le forme del mondo fisico.
L’Ombra del Saggio è quella della presunzione di essere in possesso della Verità assoluta che lo rende poi insensibile, appartato o superiore a tutto e a tutti. Questo lo porta ad essere distaccato dalla condivisione umana e quindi all’isolamento dato dall’inganno che egli stesso si auto-procura. Infatti una delle sue paure oltre che della morte è anche quella di essere ingannato e di investire su pure illusioni, scambiare lucciole per lanterne.
La verità ultima che cerca il Saggio è quella che deve essere sperimentata, non si parla di un concetto ma di un modus vivendi in cui riconosco tutti gli attaccamenti con la realtàdel mondo, per cui, non solo so ma sento, di non essere quel pensiero né quell’emozione, né ciò che dico io di essere, né il nome che porto. Non percepisce la presenza di più volontà, bensì la sua volontà coincide con ciò che la Verità afferma che viene colta al proprio interno; è la Voce Interiore che guida se ci lasciamo guidare affidandoci ad essa.
Dopo che con il Saggio abbiamo smesso di lottare e di affidarci ai processi della vita, svanisce il bisogno di soffrire. E con questo abbandono alla gioia ci si prepara alla saggezza del Folle.
 Saggio + Folle = Libertà

IL FOLLE 
the fool
Una corte senza un Giullare è come un fiore senza profumo; non ci sarebbero gioia, allegria, spensieratezza. “I Folli hanno il permesso di dire cose che se le dicessero altri sarebbero impiccati, di punzecchiare l’Io del Sovrano quando rischia di essere arrogante e prepotente, e di fornire nell’insieme un certo equilibrio al regno rompendo le regole e permettendo quindi uno sbocco alle intuizioni, ai comportamenti, ai sentimenti.” 
Il Folle rappresenta la fine e l’inizio del Viaggio, esso permette l’integrazione e la completezza delle parti, presiede alla creazione dell’Io. È la forza della vita che scorre dentro di noi, è l’energia primordiale, radicale come quella del bambino vispo che gioca che tocca che inventa esplora e sconfina. Non bada troppo alla morale, alle tradizioni o alle convenzioni, rischia di essere irriverente, dissacrante ed irresponsabile poiché tutto è finalizzato alla ricerca del provar piaceri e senso di libertà senza preoccupazione alcuna, senza un pensiero per  il domani.
Questo archetipo porta divertimento, creativitàvitalità salvandoci dalla noia, le energie vanno per questo e non per deprimersi e disperarsi anche nel momenti più dolorosi esso trova il tono umoristico o quella leggerezza che evita di far sprofondare. Da una visione comica del mondo, e offre elasticità mentale, apertura e capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. La sua curiosità consente di non fermarsi a punti fissi, ma di vedere la cose da diverse angolazioni anche per il solo gusto di provare divertimento e piacere soprattutto quando c’è da infrangere qualche regola.
L’Ombra del Folle è la difficoltà di impegnarsi, di assumersi le responsabilità, di rimanere fedele ad un progetto, un rapporto. Esso è in grado di raggirare, manipolare assumendocomportamenti distruttivi come la dipendenza al gioco, l’alcolismo o una sensualità senza freni. Non si è più lucidi riguardo a quello che si sta facendo.
Ad un livello più alto il Briccone, diventa il Folle Saggio, il Santo che sperimenta l’iniziazione attraverso l’Amore perché ciò che teme non è la morte ma l’impegno. e quindi sperimenta la gioia Innocente della totalità della vita imparando semplicemente ad Essere nel Qui ed Ora e a cogliere il grande scherzo cosmico del Viaggio, che “il grande tesoro che abbiamo inseguito fuori di noi andando alla ricerca, e dentro di noi attraverso l’iniziazione, non è mai stato assente o lontano.” 

documentazione fornita da :ASPIC
Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ASPIC